Antimafia, Grasso: «Infiltrazioni al Nord? È un dato di fatto»

La kermesse di «Avviso pubblico» a Padova ospita il procuratore nazionale antimafia: «Intercettare il denaro della criminalità organizzata è la sfida del terzo millennio»
Il Procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso a il Roma 30 maggio 2012.Come nel '92 "oggi assistiamo ad una ulteriore destabilizzazione fatta da menti raffinatissime contro la magistratura e contro il capo dello Stato": lo dice il capo della Dna Piero Grasso. ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Il Procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso a il Roma 30 maggio 2012.Come nel '92 "oggi assistiamo ad una ulteriore destabilizzazione fatta da menti raffinatissime contro la magistratura e contro il capo dello Stato": lo dice il capo della Dna Piero Grasso. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

PADOVA. «Grazie per questa mattinata bellissima che mi ricarica e arricchisce per continuare nel mio lavoro». Quello di Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, era l’intervento più atteso della mattina al Multisala MpX. Avviso Pubblico, che ha organizzato tre giorni di viaggio nella legalità in città, nei primi due giorni d’incontri, ha davvero colto nel segno con gli ospiti chiamati a confrontarsi con i giovani. Ieri don Luigi Ciotti ha entusiasmato come una rock star, e sì che ha parlato di economia, politica e affari sporchi. Oggi Piero Grasso ha mirato e colpito al cuore dei ragazzi.

«Un vecchio professore di storia e filosofia», ha ricordato, «mi diceva che la caratteristica che più si deve apprezzare fra i giovani è l’ingenuità. Pensate significhi essere un po’ fessacchiotti? Lo pensavo anche io. Poi ho capito: i giovani non sono come gli anziani che sono diventati cinici perché hanno già visto che tante cose non sono cambiate nella loro vita e si sono rassegnati perché “tanto non cambia nulla”; i ragazzi invece sono ingenui perché hanno l’entusiasmo: possono coltivare le speranze che le loro idee, sogni e desideri possono realizzare e questa è la spinta che potrà davvero cambiare il mondo e dare a tutti un futuro migliore. Non perdete la capacità di sognare: vedete di realizzare ora i vostri sogni e poi tutti insieme, ognuno soffiando individualmente, possiamo creare un vento fortissimo che riesca a cambiare in meglio il nostro paese». Un vento capace di spazzare via «la droga, le armi e far rimescolare tutte le carte degli appalti truccati. Un vento che possa spazzare via fatture false che producono falsi in bilancio. Un vento che possa far respirare un’aria diversa dove non ci siano indifferenza, verità nascoste, trattative funeste. Diciamo noi no: non ci stiamo con la mafia ma stiamo con lo Stato».

Stamattina l’argomento erano i «soldi sporchi. Quando le mafie inquinano l’economia» ed una verità è emersa su tutte: è una questione culturale. Così hanno sottolineato anche i sindacati: non devono esserci zone franche nella resistenza alla criminalità organizzata. – hanno precisato Cgil-Cisl-Uil - Va smantellata la cultura del furbo che è ancora troppo presente nelle piccole cose. «Abbiamo ancora qualche difficoltà, per esempio, con i lavoratori e i “fuori busta”: come dire, si, le leggi vanno rispettate ma possiamo accettare qualche piccolo fuoribusta, questo non ci renderà dei criminali». «È un dato di fatto che chi ha danaro, chi ha liquidità prova ad infiltrare denaro sporco nel tessuto sano dell’economia. E da questo punto di vista il Nord ed anche il Veneto sono in pericolo», ha spiegato Grasso.

Sabato l'ultimo giorno della kermesse: alle 10.45 all’auditorium del centro culturale San Gaetano e sotto tiro ci saranno gli amministratori

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