Aperture festive in calo Lando l’unica eccezione

Almeno per il momento, sembra che l’appello del vescovo, dei sindacati e delle associazioni di categoria, differentemente dall’anno scorso, sia stato tenuto in considerazione dalla grande distribuzione. Sia i supermercati che i grandi magazzini abbasseranno le serrande, oltre che a Natale, anche il 26 dicembre. Giovedì, come già l’anno scorso, in tutta la città resterà aperto soltanto l’ortofrutta di via Tiziano Aspetti, angolo Borgomagno, gestito dal bengalese Mohammed Helal. Per la prima volta dopo diversi anni di aperture nei giorni festivi, commesse, cassiere e magazzinieri avranno la possibilità di riposarsi per due giorni consecutivi e per celebrare in famiglia le festività natalizie assieme ai propri cari.
L’unico gruppo alimentare che ha deciso di tenere aperto a Santo Stefano è Lando, che, in provincia di Padova, alzerà le serrande nei suoi IperLando di Conselve, Camposampiero e Cittadella. Orario continuato dalle 9 alle 20. Il Gruppo Despar, invece, terrà aperto solo il piccolo punto vendita dentro la stazione. «Finalmente è prevalso il buon senso» sottolinea Cecilia de’ Pantz, segretaria della Filcams-Cgil. «D’altronde i consumi sono quelli che sono e, quindi, anche i titolari dei supermercati e dei grandi magazzini hanno capito che , se si calcolano gli incassi dell’intera settimana, si nota subito che non si registra un incremento nelle vendite solo perché si tiene aperto la domenica e negli altri giorni festivi. Spero, infine, che la nuova legge sul commercio, già portata in parlamento da un gruppo di deputati , finalizzata al superamento del Decreto Salva Italia, sia approvata già nei primi mesi del 2105».
Molto pacato il commento del fondatore del Gruppo Alì. «Le chiusure a Natale e Santo Stefano erano già in calendario da tempo» osserva Francesco Canella. «Da sempre il rapporto con tutti i collaboratori è di tipo familiare. È giusto che anche i nostri collaboratori abbiano la possibilità di andare in chiesa, di stare con i figli e con i genitori». Quanto al decreto Monti, che poi è la legge che ha dato al via alla liberalizzazione delle aperture, Canella conclude: «Non farò mai le barricate se, nel corso del 2015, sarà approvata una nuova normativa. Al sottoscritto, ad esempio, andavano bene anche i tempi in cui in base alla legge regionale specifica potevamo aprire solo 16 domeniche all’anno, comprese quelle di dicembre».
Il 25 e il 26 dicembre non resteranno chiusi solo i supermercati e i grandi magazzini, ma anche i singoli negozi. Sabato mattina siamo entrati in dieci attività commerciali di via Roma e tutti i commercianti avvicinati ci hanno garantito che, dopo il 24, rialzeranno le serrande solo il 27 dicembre.
Felice Paduano
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova