Appelli alla Regione: «Continuate la fusione senza di noi»

MEGLIADINO SAN VITALE. «La fusione prosegua senza Megliadino San Vitale». La richiesta è chiara ed è sottoscritta dal sindaco decaduto Silvia Mizzon e dal Comitato contrario alla fusione di Megliadino San Vitale presieduto da Massimo Mussolin, vicesindaco fino a tre anni fa. Conferma la Mizzon: «Ho chiesto al governatore Luca Zaia un incontro urgente per discutere il risultato referendario. Non ascoltare la maggioranza di “no” che è arrivata al 62% nel mio Comune sarebbe anticostituzionale». L’ormai ex sindaco sottolinea di aver sì sottoscritto in consiglio comunale la delibera di fusione, ma allo stesso tempo di aver messo nero su bianco – anche negli incontri con la Regione – l’impegno a valutare l’esito referendario dei singoli Comuni. «Ora Megliadino San Vitale resta senza sindaco e dunque senza un riferimento istituzionale che possa far valere quell’impegno: spero solo che ci sia qualcuno in Regione che ricordi gli accordi presi». Anche il Comitato contrario alla fusione di Megliadino San Vitale ha scritto alla Regione e ai gruppi politici rappresentati a Palazzo Balbi, chiedendo un incontro urgente per sottolineare la necessità di «valutare il risultato del referendum sia nel risultato complessivo che sulla base degli esiti distinti per ciascuna parte del territorio interessato, come prevede l’articolo 6 della legge regionale 25/1992». La Regione ha una responsabilità non da poco: andare contro la volontà della maggioranza di un Comune, che peraltro per la fusione ha visto saltare un’amministrazione comunale, o non considerare una maggioranza generale che ha dimostrato di caldeggiare la nascita di Quattroville? Si palesa invece tecnicamente ostica da percorrere la strada di una fusione a tre.