Appiani da abbattere ma Bonavina frena: «Aspettiamo il 2019»

PADOVA. L’assessore allo sport Diego Bonavina prova a “congelare” la demolizione delle gradinate dell’Appiani fino al 2019. Ma il destino degli storici gradoni appare segnato. Il telefono dell’ex capitano del Calcio Padova ieri mattina era incandescente. Non appena ha saputo del via libera dato dal settore Lavori pubblici alla demolizione delle tribune dello storico stadio di via Carducci è andato su tutte le furie, cercando quindi di rallentare l’iter del progetto. Un iter previsto però dal piano triennale approvato dalla giunta alla fine dello scorso anno. «Per adesso facciamo lavorare uno studio sulla progettazione, ma per l’abbattimento ne riparliamo più in là», ha quindi spiegato Diego Bonavina, evidentemente infastidito dalla velocità con cui stanno procedendo gli uffici, che non sono direttamente sotto il suo controllo ma dell’assessore Andrea Micalizzi.
Alla base del “turbamento” di Bonavina c’è il timore di un nuovo scontro con gli ultras biancoscudati, che dopo l’abbandono del progetto “bitonciano” del Plebiscito, hanno dichiarato guerra all’amministrazione, con tanto di sonori fischi al sindaco Giordani durante la festa per la promozione della squadra in Serie B.
L’idea di abbattere la tribuna est a cui i tifosi sono legatissimi, impensierisce Bonavina da sempre. E il rischio di alzare il livello di tensione con la tifoseria ha fatto il resto, spingendolo a decelerare. L’abbattimento però ci sarà: l’assessore proverà ad arrivare almeno al prossimo anno, anche per trovare eventuali sponsor pronti ad investire in un’immediata riqualificazione dello stadio.
L’idea è quella di demolire la tribuna, oggi inagibile, ed eventualmente tenerne dei reperti e distribuirli in piccoli pezzi ai padovani interessati, magari attraverso una raccolta di beneficenza destinata a qualche organizzazione. Va considerato anche che ci sono sei gradoni vincolati, ma che per riqualificare l’Appiani bisogna buttare giù le gradinate e tentare di ritrovare un aspetto quanto più simile a quello di 50 anni fa, destinandolo poi alle amichevoli e ai ragazzini della scuola calcio. A studiarne la fattibilità sarà lo studio L&Z Architects di Manuel Zanon e Stefano Liccardo, figlio del noto avvocato Mario, ex assessore e anch’egli tifoso del Calcio Padova.
I due architetti si occuperanno della progettazione tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva, della riqualificazione edilizia e della sistemazione urbana delle aree su via 58esimo Fanteria per un onorario di circa 32 mila euro.
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