Arcella, parchi senza custode torna il problema sicurezza

ARCELLA. Oltre al primato di quartiere più popoloso della città e più multietnico, l’Arcella, può vantare anche quello del rione più verde di Padova. I parchi gestiti direttamente dal Comune sono sei: Morandi, San Carlo-Piaggi, Milcovich, Campanula, Piacentino e Temanza. A questi va sommata una serie di altre aree verdi, che, in genere, non sono recintate. I principali sono aperti, con orari differenziati, dalle 8 alle 20 e, da aprile a ottobre sono molto frequentati in particolare da mamme con bambini al seguito. Sono considerati anche validissimi centri di aggregazione sociale tra le diverse etnie che abitano all’Arcella. Anche quest’anno, però, con il via della “stagione” si ripresenta il problema della sicurezza: in alcune fasce orarie, non essendo custoditi, diventano aree di bivacco o, peggio, di spaccio.
Parco Milcovich
È il più grande (27.208 mq) ed anche il più affollato. È dotato di una grande area cani, di campi per il calcetto e il basket e anche di una vasta area giochi per i bambini. Sul lato sud ci sono anche numerosi orti sociali. Custodia? La casetta all’ingresso di via Jacopo da Montagnana è gestita dall’associazione Famiglie contro l’Emarginazione, i cui volontari si curano anche della raccolta delle foglie e dello sfalcio dell’erba, ma, per il resto, non esistono custodi veri e propri. Per evitare l’intrusione degli spacciatori, che in genere s’incontrano sulle rampe del vicino calcaferrovia che porta alla fiera, passano spesso sia le volanti della polizia che le gazzelle dei carabinieri.
Piacentino
La custodia è affidata alla cooperativa Eden, con sede centrale a Bolzano, il cui appalto scadrà a fine giugno. In passato c’era la coop padovana Coislha, l’associazione che fa lavorare anche i disabili. Si può parlare di sorveglianza solo sino a un certo punto perché l’unico custode presente arriva alle 8 e resta sino alle 10.30 e, poi, torna alle 18 per effettuare la chiusura intorno alle 20. In pratica il Piacentino resta senza custodia dalle 10. 30 alle 18. Eppure il parco di Prima Arcella è molto frequentato dalle famiglie e qui vengono organizzate molte attività, sia sociali che culturali, in genere dal gruppo teatrale Dada.
Via Piaggi-San Carlo
Attualmente è il parco messo peggio. Al centro del giardino il cosiddetto castello dei giochi è chiuso da tanto tempo e alcuni percorsi interni sono pieni di resti di gomma, strappati da un’area giochi. La parte più bella è quella vicino all’ingresso, con tanti tavoli di legno, dove spesso gli anziani giocano a briscola e vengono organizzati picnic sull’erba. «Il parco è bello» osserva Alberto Marchesi, un papà che ci porta spesso a giocare il figlio. «Ma avrebbe bisogno di un intervento urgente». La custodia è affidata ad alcuni volontari del posto.
Parco Morandi
È un giardino grandissimo, frequentato sia dai residenti di San Gregorio che da quelli di San Bellino. Viene gestito dagli alpini dell’Ana, ma la convenzione con il Comune è scaduta da oltre un anno e non è stata ancora rinnovata. Ciononostante gli alpini, come volontari, sfalciano l’erba e danno un’occhiata a quello che succede.
Temanza
È il parco più piccolo. È stato istituito negli anni di Flavio Zanonato e Ivo Rossi. In pratica è una costola della lottizzazione ex-Golfetto. Anche qui c’è un custode che apre il cancello alla mattina e lo chiude la sera.
Campanula
È il gardino di Piazza Azzurri d’Italia, dove gli adulti possono entrare solo se accompagnati da un bambino. È custodito da un nonno vigile per tutto il giorno. La segnaletica di divieto per i grandi, istituito ai tempi del sindaco Bitonci, c’è ancora, ma, con l’arrivo della giunta Giordani-Lorenzoni c’è più tolleranza verso gli adulti che entrano per leggere il giornale su una panchina.
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