Arcella, si arrende il pizzaiolo campione del mondo: «Tasse e degrado»

Gianni Calaon aveva conquistato il titolo di campione del mondo della pizza nell’aprile 2010. Chiude la sua attività in via Aspetti. Farà il consulente: «Impossibile gestire qualunque attività»
PIEROBON - PIZZAIOLO CAMPIONE DEL MONDO - GIANNI CALAON PIEROBON - PIZZAIOLO CAMPIONE DEL MONDO
PIEROBON - PIZZAIOLO CAMPIONE DEL MONDO - GIANNI CALAON PIEROBON - PIZZAIOLO CAMPIONE DEL MONDO

PADOVA. Gianni Calaon, campione del mondo 2010 di pizza classica, originario di Sant’Elena d’Este e titolare dal 2000 della pizzeria Penelope in via Tiziano Aspetti, ha gettato la spugna e chiuso il locale. Sposato con Nicoletta Fornasiero, un figlio di sei anni, è uno dei pizzaioli più conosciuti sia in Italia che all’estero. Ha conquistato il titolo di campione del mondo nell’aprile 2010 a Salsomaggiore, sbaragliando anche i più quotati napoletani proprio nella specialità pizza classica. La sua straordinaria vittoria ebbe ampia eco perché la sua pizza, chiamata Nicoletta in onore della moglie, presentava degli ingredienti sui generis. Ossia mozzarella di latte vaccino, crema di zucchine aromatizzata al salmone, cappesante, code di gamberoni marinate al prosecco, julienne sempre di zucchine croccanti, dadolata di melone e mousse di ricotta al basilico. Ma perché Calaon si è arreso ad appena due anni dalla conquista del tiolo mondiale? «Ho scelto di lavorare solo come consulente per quattro aziende alimentari», spiega il popolarissimo pizzaiolo «D’altronde, di questi tempi, diventa sempre più difficile mandare avanti un’attività, sia artigianale che commerciale, come la mia. I costi di produzione e di gestione generale sono sempre più alti e le tasse da pagare crescono mese dopo mese. Non si riesce più a gestire una qualsiasi attività, seppure a conduzione familiare».

Ma Calaon ha deciso la chiusura della sua pizzeria anche per un altro motivo, legato alla zona dove ha lavorato 12 anni. «All’Arcella quasi tutte le attività sono allo sbando. Troppo degrado e microcriminalità un po’ dappertutto: alle 18.30 in giro non c’è più nessuno e l’’illuminazione è quasi inesistente». Il pizzaiolo numero uno al mondo non ha conquistato solo il traguardo più alto nel 2010. Ha vinto, assieme alla moglie, tante altre coppe e recentemente ha conquistato tre medaglie d’oro in un concorso indetto dalla società di navigazione MSC. Nel 2011 è andato anche in Giappone ad insegnare ai giovani artigiani nipponici l’arte di fare la vera pizza all’italiana. Anzi alla padovana.

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