Area termale e Colli invasi dalle cicale

ABANO. Invasione di cicale alle Terme e sui Colli. Ed è boom anche di cavallette Barbitistes vicetinus, e di zanzare. I fastidi, insomma, non mancano in questa estate.
A Montegrotto, nella vicina Abano e sui Colli Euganei, la stagione calda - a tratti torrida - è caratterizzata dal suono delle tante cicale, che hanno invaso il territorio. Cicale che sono ben udibili un po’ ovunque e che già da settimane accompagnano con il loro frinire il lento trascorrere delle ore. Le cicale sono famose per la tendenza a scomparire completamente per molti anni e poi ricomparire in gran numero a intervalli regolari. Di cicale ne esistono di molte varietà e con abitudini molto diverse.
La Tibicen canicularis, ad esempio, entra in scena ogni anno a metà estate. Quando escono dalle loro uova, le giovani ninfe di cicala penetrano nel terreno per succhiare i liquidi di radici delle piante. «Vivono come larve sotto le radici degli alberi» spiega Enzo Moretto, direttore e fondatore della Butterfly Arc e di Esapolis. «capita che rimangano lì ed escano dopo 14 o 15 anni. Non interferiscono effetto serra o pesticidi, è solamente un effetto legato alla ciclicità».
Il proliferare di cicale ha una spiegazione logica. «Solitamente l’aumento, che abbiamo registrato a partire dall’anno scorso, è legato all’aumento della forestazione, quindi di alberi e in particolare latifoglie». Il periodo in cui si concentrano le cicale è luglio-agosto. «Il rumore tipico che sentiamo è prodotto dai maschi della cicala tramite un organo stridulatore presente nell’addome e viene definito “frinire” e ha la funzione di richiamo sessuale. Le femmine, invece, producono un suono simile allo schiocco delle dita, tramite lo sfregamento delle ali ed è un canto che serve a richiamare il maschio».
Non sono solamente le cicale a caratterizzare l’estate alle Terme e sui Colli: «C’è una invasione di cavallette, Barbitistes vicetinus, che quest’anno sono presenti nei Colli più del solito» svela ancora Enzo Moretto, massimo esperto in materia a livello nazionale. «E visto che veniamo da un anno assai umido non stupisce il proliferare delle zanzare, specie quelle tigre favorite da questo clima. Su questo tema stiamo condicendo un piccolo studio assieme all’Università di Padova».
A proposito di zanzare, alle Terme la situazione sta diventando decisamente critica. In particolare ad Abano sono molti i gridi d’allarme, che riguardano soprattutto le zone periferiche della città. Tutto questo nonostante il Comune abbia fatto la sua parte emettendo un’ordinanza e garantendo una costante disinfestazione delle zone. I recenti casi di West Nile hanno contribuito a innalzare l’allarme.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova