Arrestato per il rogo, nei guai per stalking

È stato arrestato sabato scorso con l'accusa di tentata estorsione aggravata ai danni del proprietario del ristorante "La Mulata" ed è il sospettato numero uno per il rogo che ha distrutto il locale. In realtà Fabio Tosato, 53 anni, residente all'Arcella in via Paisiello 6, era già nei guai con la giustizia. È indagato per stalking nei confronti dell’ex convivente, una moldava 39enne che vive in città con il figlio, ma anche per minacce (nei confronti di alcuni agenti di polizia) e tentata violazione di domicilio. L’indagine coordinata dal pubblico ministero padovano Roberto Piccione è stata avviata lo scorso gennaio dopo la denuncia della vittima. Vittima che, tormentata dal settembre dell’anno prima, non era più in grado di sostenere la persecuzione dell’uomo. E, in particolare, l’ultimo suo malvagio “scherzo”. «Se non te ne vai di casa, metterò in rete le foto di te durante i nostri rapporti» la minaccia. Pochi giorni più tardi, Tosato (difeso dall’avvocato Maria Silanus) aveva fatto di peggio: le vie limitrofe all’abitazione in cui risiede la signora in un quartiere della città (e addirittura alcuni muri sotto la porta d’ingresso di casa sua), erano stati tappezzati all’alba con foto di lei in situazioni scabrose. Foto corredate dal numero di cellulare della donna e, accanto, la tariffa per quelle prestazioni particolari, dai 5 ai 7 euro. La scoperta era stata fatta dal figlio, uscito di casa presto al mattino. Fabio Tosato era incapace di accettare la fine di quella relazione. Voleva vendicarsi. Voleva punire l’ex compagna, colpevole di averlo lasciato, di non volerne più sapere di lui. «Devi morire» le gridava in faccia oppure scriveva via sms. E ancora: «Devi sparire da quella casa». Anche se la casa in cui la donna viveva, nulla c’entrava con Tosato. Finalmente lo scorso gennaio la 39enne prende coraggio, si presenta in questura e denuncia l’ex. Qualche giorno più tardi i poliziotti della divisione anticrimine raggiungono l’abitazione di Tosato e mettono a segno una perquisizione, sequestrando il computer (pc sottoposto a una verifica tecnica per esaminarne il contenuto). È in quell’occasione che pure gli agenti vengono minacciati dall’uomo, estremamente violento. Non solo. Un giorno Tosato, deciso a entrare nell’abitazione dell’ex convivente dalla quale aveva preteso (senza esito) le chiavi, chiama i vigili del fuoco. E, al telfono, spiega: «Ho perso le chiavi di casa... Ho bisogno del vostro aiuto». Così i pompieri si presentano per aprire la porta: fortunatamente l’arrivo della donna manda all’aria quel piano. Dopo aver appreso di essere stato denunciato (era stato destinatario di un’informazione di garanzia), l’ira di Tosato era diventata incontenibile: «Se non ritiri la querela, ho amici nella banda della Magliana e anche tra i mafiosi della Puglia» era stato l’ultimo avvertimento all’ex.
Cristina Genesin
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