Lei lo lascia, lui la sequestra e la minaccia di morte: arrestato

La donna, 38enne, è stata immobilizzata e chiusa a chiave in una camera a San Giorgio in Bosco. Quando l’aguzzino si è assentato, è riuscita a liberarsi e a evadere da una finestra per chiedere aiuto

Silvia Bergamin
L'agriturismo dove è avvenuto il fatto
L'agriturismo dove è avvenuto il fatto

Aggredisce e minaccia di morte l’ex fidanzata, le lega i polsi con calzini e cavigliere da palestra e la chiude nella stanza di un agriturismo. Ma lei riesce a liberarsi con la forza della disperazione, scappa da una finestra e lancia l’allarme. Lui ritorna, convinto che l’ex compagna sia ancora prigioniera, ma ad attenderlo ci sono i carabinieri che lo arrestano.

Ora è in carcere un altro uomo che non sa gestire la fine di una relazione e diventa violento sfogando la sua furia contro la donna che – ovviamente – dice di continuare ad amare. La vittima ha attraversato momenti di terrore, è rimasta ferita, ma non corre pericolo di vita.

In un agriturismo

L’ennesimo episodio di violenza contro le donne si è verificato nella notte tra sabato e domenica a San Giorgio in Bosco, in via Calandrine, nel pieno della campagna dell’Alta, in uno dei mini appartamenti del noto Agriturismo Sartor.

I militari del Norm della Compagnia di Cittadella hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 39 anni, residente a Piove di Sacco e già noto alle forze dell’ordine. Secondo l’ipotesi dell’accusa, è responsabile dei reati di atti persecutori, rapina e lesioni personali aggravate ai danni dell’ex fidanzata, 38 anni, di Vigonza.

L’allarme è scattato in piena notte, quando al numero di emergenza 112 è giunta la richiesta d’intervento da parte della vittima: era riuscita a fuggire attraverso una finestra dell’alloggio.

Poco prima, il dramma e l’angoscia: l’uomo le aveva legato i polsi con un paio di calzini e cavigliere da palestra e poi si era allontanato chiudendola a chiave all’interno. Prima, l’aveva colpita a ripetizione. Il tempestivo intervento dei carabinieri ha permesso di individuare la donna all’esterno della struttura, evidentemente sotto shock. Sul corpo portava i segni dei colpi subiti. Ai militari, che hanno iniziato a tranquillizzarla, ha spiegato ogni dettaglio. Un’aggressione che è apparsa organizzata nei dettagli.

Con ogni probabilità la donna è stata attirata nel mini appartamento con un pretesto. E lei, come spesso capita in troppe storie di questo tipo, ha deciso di assecondare, di fidarsi, di essere collaborativa. Chissà, magari sperando che tutto finisse bene, confidando di essere lasciata in pace, di chiudere una buona volta il rapporto.

Minacciata di morte

E invece no: si è ritrovata in balìa dell’uomo, della sua ira. Lui l’ha picchiata e minacciata di morte con un coltello da cucina. Un’escalation durante una discussione sulla fine della loro relazione sentimentale. Sono arrivati prima i colpi e poi lui l’ha legata.

Il 39enne le ha sottratto il telefono cellulare e le chiavi della macchina, poi ha chiuso la porta d’ingresso dell’appartamento e si è allontanato a bordo della propria autovettura, una Citroen C2.

Pur travolta dal terrore, la donna è riuscita a trovare caparbietà e determinazione per conquistarsi la libertà. Dopo aver sciolto con fatica i nodi improvvisati con i calzini, è corsa ad una finestra e si è lanciata fuori, recuperando le forze necessarie per chiamare i soccorsi nonostante il panico e la paura che la immobilizzavano.

Dopo aver ricevuto i primi soccorsi sul posto, la donna è stata trasportata all’ospedale di Cittadella per accertamenti e cure. L’ex fidanzato, convinto che la vittima fosse ancora nell’appartamento e non avesse avuto modo di chiedere aiuto, è tornato sul luogo del crimine senza sospettare la presenza delle forze dell’ordine.

I carabinieri invece sono rimasti ad attenderlo, monitorando attentamente la situazione. E quando se lo sono trovati davanti, lo hanno immediatamente bloccato e arrestato.

Le indagini delle forze dell’ordine proseguiranno per ricostruire nel dettaglio l’intera dinamica e verificare eventuali episodi di violenza precedenti. Su disposizione della Procura della Repubblica di Padova, l’arrestato è stato accompagnato in carcere, nella casa circondariale del capoluogo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il caso ora è nelle mani della magistratura.

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