Arslan, proposta per Padova: «Statua di donna, subito un concorso»

La scrittrice incalza il Comune: «Il consiglio ha votato, c’è un impegno da rispettare. A chi dedicarla? Scelgano i cittadini»

Giulia Tasca
La scrittrice Antonia Arslan
La scrittrice Antonia Arslan

PADOVA. «Ciò che mi rende più impaziente è vedere l’effetto che l’opera produrrà sulle anime del pubblico». Scriveva così Antonio Canova. E probabilmente, se fosse ancora in vita, il celebre scultore trevigiano si stupirebbe di quanto “le anime del pubblico” possano essere stimolate da una statua che ancora non è stata scolpita.

A nove mesi dal concepimento della mozione presentata da Margherita Colonnello (oggi assessora alle Pari opportunità) e da Simone Pillitteri (consigliere comunale) – sebbene continui a sembrare lontana dal venire alla luce – la famosa statua di donna, che ancora non esiste, è tornata sotto i riflettori. Dopo il parere favorevole della ministra alle Pari Opportunità Elena Bonetti che ha definito il progetto «una bella sfida contemporanea», esprimendo la sua preferenza per il soggetto iniziale, ovvero Elena Cornaro Piscopia, ora arriva il commento della scrittrice padovana Antonia Arslan: «Le promesse vanno mantenute e ritengo che la condivisione pubblica di un intento (proposto e approvato in Consiglio comunale) equivalga di fatto a un vincolo d’impegno. Sarebbe dunque opportuno indire quanto prima un concorso pubblico, aperto sia a scultrici che a scultori (questa è parità), per poi convocare una giuria di esperti chiamata a valutare le opere presentate dagli artisti e decretare un vincitore».

L’assessora al Sociale, Margherita Colonnello, insieme al consigliere Pillitteri ha lanciato l’idea della statua
L’assessora al Sociale, Margherita Colonnello, insieme al consigliere Pillitteri ha lanciato l’idea della statua

«SCELGANO I CITTADINI»

Per quanto riguarda la scelta della “donna illustre” da rappresentare, vista anche la risonanza che la notizia ha avuto a livello internazionale, Antonia Arslan propone di passare la parola ai cittadini. «Visto che saranno loro gli effettivi fruitori di questo tributo alla memoria, non sarebbe corretto impedire ai padovani di avere voce in capitolo sulla questione», sostiene la scrittrice. «Personalmente scarterei Elena Cornaro Piscopia dalla lista delle candidate: la prima donna laureata al mondo ha già trovato il posto che merita nel Cortile antico del Bo. È lì che deve stare, perché quello è il contesto che meglio può raccontare chi è stata questa donna straordinaria».

IL PRECEDENTE

«Spostarla, com’era stato ventilato all’inizio, sarebbe sbagliato e rischierebbe di ledere la sua importanza», dice Arslan. «Basti considerare il “ridimensionamento” del monumento di Angelo Beolco detto “Il Ruzante” trasferito nel 2015 da piazza Capitaniato (su cui aveva vegliato per venticinque anni) alla poco frequentata piazzetta Lucia Valentini Terrani, di fronte al teatro Verdi». Il caso vuole che, quando fu realizzata dallo scultore Amleto Sartori nel 1958, la statua del drammaturgo fosse stata destinata al basamento vuoto del ponte nord di Prato della Valle, un tempo sormontato da un Doge veneziano poi distrutto in epoca napoleonica. Lo stesso della mozione Colonello-Pillitteri.

Anche in quell’occasione, il peso del “vuoto storico” prevalse e Beolco dovette “accontentarsi” di una permanenza di 34 anni nei giardini Morgagni, prima di potersi spostare in piazza Capitaniato. Ma, a proposito di location, Antonia Arslan aggiunge: «Va trovato lo spazio adatto. E dev’essere scelto con l’obiettivo di dare massima visibilità all’opera, ma non la metterei tra i settantotto dell’Isola Memmia, né in un angolino nascosto vicino a Prato della Valle». Nel frattempo non c’è stata ancora nessuna novità sulla convocazione del tavolo tecnico “bloccato” dalla mancata risposta della Soprintendenza.

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