Atlante Veneto, carte per leggere il futuro

La Fondazione Benetton riordina migliaia di mappe antiche
Di Lieta Zanatta

di Lieta Zanatta

Ventimila documenti cartografici conservati in biblioteche e fondi privati di Treviso rivedono la luce grazie al progetto “Atlante Veneto”. Un’operazione che verrà illustrata nel seminario “Atlante Veneto. La cartografia storica per il progetto territoriale” oggi alla Fondazione Benetton studi e Ricerche di Treviso.

«È un progetto concordato con la Soprintendenza Beni Librari della Regione Veneto per mettere a disposizione delle amministrazioni pubbliche e dei professionisti privati fonti storiche per progettare meglio il territorio futuro» spiega Massimo Rossi, geografo e curatore del seminario. «Nelle nostre biblioteche ci sono innumerevoli tesori di cui non conosciamo l’esistenza perché non sono catalogati. Inventariamo i libri, non lo facciamo con gli altri materiali cartografici. Manca una formazione al personale per schedare in maniera appropriata disegni, mappe, cartografie, piantine, vedute. Tutto materiale che è memoria storica del paesaggio e le sue variazioni che si sono succedute nei secoli».

L’operazione di monitoraggio è iniziata proprio nella Marca, e Treviso che fa da apripista, con i suoi 130 fondi e biblioteche privati, dai quali sono state portate alla luce circa ventimila vedute e cartografie del territorio, mai considerate prima oggetto primario di studio. «Ventimila reperti sono tantissimi» continua Rossi. «Se pensiamo che possiamo moltiplicare questo numero per le sette provincie del Veneto, considerando che Venezia è quella che ha più fondi e biblioteche in assoluto, ne esce una cifra enorme, che si avvicina ai 150 mila documenti da esaminare per una conoscenza approfondita del territorio della nostra regione».

Nel seminario si parlerà dunque di come effettuare le ricognizioni primarie all’interno delle biblioteche, per passare poi a discutere sul tipo di materiale idoneo a questa ricerca, per arrivare a parlare della formazione dei bibliotecari catalogatori. «Una collaborazione per preparare professionalmente personale qualificato verrà avviata con la Biblioteca Querini Stampalia di Venezia» aggiunge il geografo. «Quello che è stato intrapreso è un lavoro utile alla comunità, per una corretta progettazione territoriale futura da parte dei professionisti che progettano il territorio, ma anche da parte degli amministratori che lo pianificano. Senza sapere cos’è stato il nostro territorio, non possiamo capirne le criticità o valorizzarne le eccellenze. Sapere cosa sono stati i luoghi nel passato è un modo per avere migliori idee sul loro futuro».

Il materiale trovato a Treviso verrà illustrato nel seminario di oggi da Marco Tamaro, direttore di Fondazione Benetton Studi e Ricerche e Angelo Tabaro della Regione Veneto. “Le ragioni e obiettivi della giornata di studio” vengono invece discusse con Marta Modesto e Lorena Dal Poz, mentre “Comunicazioni dalle biblioteche” verranno da Nuccia Pasqualetto della Biblioteca comunale di Castelfranco Veneto, Alessandra Guidone del Museo Civico di Montebelluna e Anna Zanini della. Biblioteca del Seminario vescovile di Treviso. “La cartografia storica e il progetto territoriale saranno a cura di Elena Dai Prà dell’Università di Trento e Maurizio De Gennaro della Regione Veneto, fino alle conclusioni di Massimo Ross. Ingresso libero, auditorium Bomben, via Cornarotta 7, Treviso. L’incontro inizia alle 14.30.

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