Aula chiusa, piove dentro da 5 mesi

In tribunale infiltrazioni nel controsoffitto, si attende la gara del Ministero

Era l’11 dicembre dello scorso anno e nell’aula di Corte d’Assise del tribunale di via Tommaseo era in corso il processo Pantano davanti al giudice Nicoletta Stefanutti. Il pubblico ministero Federica Baccaglini ha appena iniziato la requisitoria, quando è costretta a fermarsi. Un cancelliere si avvicina al giudice e lo avvisa che la pioggia battente (che sta cadendo copiosa in quel momento) ha inzuppato una parte del controsoffitto, adiacente ad un lucernaio e sarebbe necessario verificarne la tenuta. Il giudice decide così lo sgombero dell’aula. Viene effettuato un sopralluogo e si decide che bisogna intervenire con la messa in sicurezza da parte di tecnici attrezzati. La pratica e la relativa richiesta viene trasmessa al Provveditorato presso il Ministero delle Infrastrutture. «Da allora siamo in attesa di una risposta è stato interessato il “grande manutentore” unico per il Veneto» fa sapere il presidente del tribunale Sergio Fusaro «come è risaputo il Comune non c’entra più nulla, sicuramente se fosse stato il responsabile avremmo già sistemato tutto. Ora pare che manchi solo una firma per procedere alla gara d’appalto per la sistemazione del controsoffitto. Ovvio che fino a che il tutto non sarà sistemato l’aula resterà chiusa. Immagino che per eseguire i lavori bisognerà sistemare un’impalcatura». Insomma èì facile presupporre che tra gara, eventuali ricorsi (si spera di no) e via ai lavori, l’aula resterà chiusa almeno per un bel po’. Si tratta dell’aula d’udienza più grande del tribunale, usata sia per i processi in Corte d’Assise che per quelli con un grande numero di imputati. La notizia del controsoffitto a rischio crollo non può non far pensare a quello che sta succedendo a Bari. Qui le udienze penali sono rinviate per il rischio crollo. Trer tende sono state allestite all’esterno con un arredamento essenziale, per permettere ai giudici di chiamare le udienze e fissarne il rinvio. Davanti al tavolo centrale, quello dove siederà il giudice in toga, c'è attaccato con del nastro adesivo un foglio di carta con la scritta “La legge è uguale per tutti”. I cancellieri scriveranno a mano sui registri cartacei la costituzione delle parti e le date di rinvio. La situazione a Padova non è sicuramente simile anche se qualche mese fa c’era stato un allarme per delle pietre del rivestimento esterno che si erano staccate rompendosi a terra. Era comunque stato ritenuto che non ci fossero rischi per le persone che ogni giorno camminano a piedi a lato del palazzo di giustizia. Anche perchè lungo via Carlo Goldoni c’è pure il marciapiede che corre e margine del fabbricato.

Carlo Bellotto

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