Aurora, il sogno diventa realtà: canterà allo Zecchino d’oro

VIGONZA. Sono sedici i piccoli solisti, provenienti da otto diverse regioni d’Italia, scelti per interpretare le 14 canzoni in gara al 63° Zecchino d’Oro, in onda a dicembre su Rai1, con la direzione artistica di Carlo Conti e gli arrangiamenti musicali del maestro e direttore Peppe Vessicchio.
La più piccola è una bambina di 4 anni e mezzo di Vigonza, Aurora “Rory” Griggio, che ha superato la fase finale delle selezioni svoltesi il mercoledì dal vivo all’Antoniano di Bologna, nonostante le difficoltà di quest’anno.
Rory canterà assieme a Sara Maria Corrado, 7 anni, di Monza, “Come le formiche”, di Gianfranco Fasano e Tommaso Fasano.
Ad accompagnarla a Bologna il papà Piergiorgio, 41 anni, ingegnere. Mamma Chiara Zambon con il fratellino Nicolò, due anni, li raggiungono oggi.
«È un’opportunità arrivata per caso» racconta il papà «l’abbiamo iscritta alle selezioni senza avere alcun tipo di pretesa. In realtà siamo arrivati in fondo a una bella avventura che cerchiamo di vivere come può elaborarla una bimba della sua età cercando di ricavarle un ricordo positivo».
Un pensiero in linea con lo spirito dell’evento: i brani in gara, scelti tra le 586 proposte arrivate all’Antoniano, trasmettono attraverso la musica importanti messaggi educativi e sociali.
Tra le tematiche di quest’edizione il valore dell’amicizia, l’inclusione, il rispetto per l’ambiente.
«A farci notare le capacità di Aurora sono state l’anno scorso le maestre della scuola dell’infanzia che frequenta a Pianiga, nel Veneziano» rivela papà Piergiorgio «noi sentivamo che cantava bene ma non avevamo metodi di confronto». C’è da dire che Rory si era distinta già a due anni quando il papà l’aveva portata un paio di volte allo stadio a vedere il Padova e si era messa a cantare “Ma quando torno a Padova”.
Le premesse c’erano dunque tutte. Era quasi scontato che il processo di selezione, fatto con video a causa della pandemia, sarebbe andato bene.
«Un primo video dove Aurora si presentava e cantava “L’asinello Nunù” l’abbiamo inviato a fine giugno» dice ancora il papà «Per la seconda selezione, a metà luglio, abbiamo spedito un nuovo video dove la bambina cantava il famosissimo “Volevo un gatto nero”. A fine luglio la comunicazione di presentarsi all’Antoniano il 2 settembre».
A Bologna la rappresentanza veneta è abbastanza corposa: oltre ad Aurora c’è un’altra bambina di Oriago di Mira e un maschietto di Chioggia. A tifare per Rory, insieme ai nonni paterni Giuseppina e Ottorino, a quelli materni Luigina e Lorenzo, allo zio consigliere comunale Alessandro Griggio con la moglie Vittoria c’è anche tutta Vigonza. —
Giusy Andreoli
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