Auto rubata, ma non può far denuncia di notte

Polizia e carabinieri venerdì non ricevono l'esposto di un giovane a cui era stata rubata una Smart in centro
CHIUSURA NOTTURNA. La questura di Padova in piazzetta Palatucci
CHIUSURA NOTTURNA. La questura di Padova in piazzetta Palatucci
PADOVA. Già subire il furto dell'auto parcheggiata davanti alla questura lascia l'amaro in bocca. Se poi per denunciarlo ci si impiega più di 12 ore, rimbalzando come una pallina da flipper fra questura e caserma dei carabinieri, è chiaro che fastidio e arrabbiatura salgono alle stelle. Per Gianluca Alfieri venerdì notte è stata un'odissea.


Il 26enne residente a pochi metri da piazzale Palatucci venerdì notte si accorge che la sua Smart di colore grigio non è più parcheggiata nei posti per i residenti di fronte alla questura. «In realtà ad accorgersene è stata la mia compagna - spiega la vittima - Io ero ammalato a casa e lei era di ritorno da una serata con le amiche». Erano circa le 3.30 di venerdì notte e la giovane non vedendo l'utilitaria al suo posto, ha immediatamente chiamato i vigili urbani. «Hanno controllato sul terminale e la vettura non risultava fra quelle rimosse». La vettura era in sosta da una settimana proprio perché Gianluca Alfieri era a casa ammalato. «Non ci potevamo credere, che l'auto fosse stata rubata a 50 metri dalla questura - racconta il 26enne - Sono sceso di casa e insieme alla mia compagna siamo andati in questura, alla porta carraia e lì è cominciata la nostra odissea».


La coppia ha cercato di denunciare subito il furto della Smart, ma la risposta dell'agente è stata lapidaria. «A quest'ora l'ufficio denunce è chiuso, rivolgetevi ai carabinieri di via Rismondo». Prima però hanno voluto tutti i dati della vettura. Alfieri e la sua compagna in taxi («abbiamo speso 30 euro») hanno provato a denunciare il furto ai carabinieri della stazione di Padova principale in via Rismondo. «Ma anche qui ci siamo sentiti dire che da qualche tempo non era più in funzione il servizio di denuncia 24 ore su 24 e ci hanno rimandato in questura». In realtà la coppia di padovani non è stata abbandonata a se stessa e nemmeno le due forze dell'ordine hanno ignorato il furto. Con la richiesta dei dati il piantone della questura ha inserito a terminale targa, modello e colore della vettura, segnalandola come a tutte le pattuglie di tutte le forze dell'ordine.


«Non è comunque possibile che in una città come Padova, dove non si fa altro che parlare di allarme sicurezza non ci sia la possibilità di denunciare un reato subito anche di notte - commenta Alfieri - Anche perché sabato mattina ci siamo presentati in questura per la terza volta per la denuncia e l'agente alla porta ci ha consigliato di tornare nel pomeriggio o addirittura il lunedì viste le molte persone in coda». Alfieri stava per scoppiare dalla rabbia e dopo qualche discussione e alcune ore di attesa è riuscito a sporgere denuncia di furto. «E se avessero commesso un reato nella notte come sarebbe finita?».

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