Autostrade, nuovo trucco per risparmiare: uscire a Spinea e rientrare a Mira

PADOVA. C’è un nuovo trucco per pagare meno sulla tratta autostradale tra Padova e Mestre, dopo i rincari del primo gennaio che hanno eliminato il «tornello» al casello di Mirano. Con il trucco del «tornello» infatti si pagavano solo 80 centesimi per andare da Padova a Mestre. Uscendo a Spinea e rientrando a Mira se ne pagano 1,60: il doppio ma sempre meno dei 2,80 chiesti percorrendo la tratta completamente in autostrada.
Il trucco quindi è quello di uscire al casello di Spinea, sul Passante di Mestre, e pagare così 1,60 euro. Percorrere quindi circa 6,5 chilometri sulla viabilità ordinaria (circa 10 minuti senza traffico) e poi rientrare sulla tangenziale di Mestre al casello di Mira-Oriago. La tangenziale di Mestre è completamente gratuita.
Ecco il tragitto che fa risparmiare.
Autotrasportatori minacciano sciopero. «L’autotrasporto non è assolutamente in grado di sopportare gli aumenti sfacciati adottati dalle concessionarie dal primo dell’anno in particolare qui a Nord est. E se il Ministro alla Infrastrutture Lupi non individua un modo per inserire le nostre aziende tra coloro che potranno beneficiare degli “abbonamenti” il Governo si prepari perché siamo pronti allo sciopero bianco e, di concerto con le nostre organizzazioni nazionali, anche al fermo» spiegano Nazzareno Ortoncelli, Cesaro Mariano e Gianni Sattini, i tre presidenti regionali rispettivamente di Confartigianato Trasporti, Fita–Cna e FAI che compongono Unatras Veneto. «I rincari autostradali autorizzati dal Governo – aggiunge Giuliano Rosolen, della Cna di Treviso – sono una ulteriore mazzata per chi è obbligato, a causa della carenza della rete viaria pubblica secondaria che gli automobilisti finanziano abbondantemente con il bollo di circolazione, ad utilizzare le autostrade a pagamento. Il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Murar, che detiene alcune quote della società Autovie Venete, non deve solo minacciare l’uscita dalla compagine societaria ma deve proprio uscire». «È giusto che Muraro faccia uscire la Provincia di Treviso da Autovie Venete – precisa Rosolen - non solo perché, giustamente, non condivide gli aumenti stratosferici dei pedaggi autostradali, ma perchè la crisi e gli inadeguati trasferimenti di risorse agli enti locali impongono la necessità di dismissioni di partecipazioni societarie».
Zuccato (Confindustria): «Serve il telepass veneto». Non accenna a placarsi la polemica sugli aumenti autostradali: il presidente degli industriali, Roberto Zuccato, li giudica «immotivati e controproducenti, un'iniziativa che potrà solo deprimere ulteriormente i consumi e azzoppare quegli spiragli di ripresa che si intravedono all’orizzonte. E’ oggettivo, inoltre, che gli aumenti dei pedaggi penalizzino particolarmente il Veneto, che paga due volte: da un lato per le troppe tasse che gravano su famiglie e imprese, dall’altro per i costi del project financing sulle opere già realizzate». Zuccato propone di «cogliere l’occasione per realizzare un innovativo sistema di tariffazione agevolata attraverso il telepass, in grado di riconoscere gli automezzi di proprietà di imprese e cittadini del territorio che si muovono quotidianamente nelle tratte nordestine dell’autostrada». Gli industriali propongono dunque di studiare una tariffazione adeguata che carichi i costi delle infrastrutture sulle lunghe percorrenze e consenta così di ridurre i costi per chi invece in quest’area si muove per lavoro, studio o altro tutti i giorni.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova