Autovelox: a Padova caos ricorsi dopo la circolare, ma i rilevatori ripartono
San Giorgio in Bosco li riaccende, a Montegrotto valutano nelle prossime ore. L’associazione Altvelox insiste: «Denunciamo i prefetti che respingono i re
Scontro sui ricorsi delle multe per gli autovelox. All’indomani della circolare del Ministero degli Interni che equipara omologazione e approvazione dei rilevatori, verrà riacceso il dispositivo lungo la provinciale 58 a San Giorgio in Bosco. Era stato spento a ottobre dello scorso anno.
La stessa sorte potrebbe averla quello di Montegrotto: «Valuteremo cosa fare con la comandante nei prossimi giorni», dice il sindaco Riccardo Mortandello.
Negli altri Comuni hanno sempre continuato a funzionare. Nel frattempo prosegue con acquisizioni di materiale e consulenze l’inchiesta del pubblico ministero Roberto D’Angelo dopo l’esposto di Altvelox, l’associazione veneta a tutela degli utenti della strada, che sta denunciando in tutta Italia la mancata omologazione degli autovelox. Si sta verificando che non ci siano state dichiarazioni false sulle decisioni di posizionare gli strumenti che misurano la velocità.
Nel fascicolo d’indagine sono all’esame presunte irregolarità in merito agli autovelox in funzione a Padova, Cittadella, Galliera, San Giorgio in Bosco, Fontaniva, Carmignano di Brenta, Villa del Conte, Camposampiero, Piove di Sacco e Montegrotto.
Tutto era nato da alcuni ricorsi accolti dalla Cassazione, sulla mancanza dell’omologazione degli strumenti che sono solo autorizzati e non omologati.
«La circolare riporta il parere dell’Avvocatura dello Stato che seppur autorevole non può andare contro quanto deciso dalla Cassazione», sottolinea Gianantonio Sottile presidente di Altvelox.
Per approfondire
La circolare dà il via libera ai prefetti a respingere i ricorsi. «Noi denunceremo i prefetti, come abbiamo fatto per altri 20 amministratori padovani (92 in Veneto), tra cui sindaci e comandanti delle forze dell’ordine, qui si sta creando ancora più confusione. Rimane invariato l’obbligo ai sensi dell’articolo 142 comma 6 del Codice della Strada (legge primaria dello Stato) di omologare tutti i dispositivi elettronici per il monitoraggio delle infrazioni e che devono quindi rilasciare prova legale della presunta violazione rilevata».
La circolare ministeriale indica ai prefetti cosa scrivere nella motivazione per contrastare i ricorsi per le multe. Ma per Altvelox – che riceve numerosi ricorsi di automobilisti ogni giorno – la situazione è sempre più ingarbugliata.
«Gli avvocati dello Stato nel loro parere hanno richiamato la legittimità e l’equivalenza tra omologazione e approvazione, ma poche righe sotto hanno scritto: “Ciò posto, l’organo di consulenza sottolinea come la proposizione di un ricorso per Cassazione, volto a censurare il recente indirizzo giurisprudenziale, sia pur riferendosi a disposizioni normative che non sono state oggetto di immediato esame in tali precedenti, si esporrebbe a una elevata alea di inammissibilità”» sottolineano.
«In sostanza, dice l’Avvocatura dello Stato, sosteniamo a spada tratta il respingimento dei futuri ricorsi visto che le due procedure sono analoghe ed equivalenti, ma al contempo facciamo attenzione perché non possiamo sostenerlo contro la Cassazione visto che saremmo esposti ad un elevato rischio di inammissibilità o quantomeno di infondatezza, ammettendo così implicitamente l’obbligo della omologazione».
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