Autovelox, il Comune di Padova li tiene accesi. Le associazioni: «Basta»
Dodici apparecchi nelle tangenziali sono attivi grazie a un garanzia provvisoria certificata dal Prefetto. Bonavina: «Abbiamo le ordinanze per poterli utilizzare». Il ministero punta a sanare quelli autorizzati dal 2017

Autovelox da spegnere, da tenere accesi o in stand by. Mentre ogni Comune si sta muovendo un po’ al buio e in ordine sparso, dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione che ha bocciato gli apparecchi non omologati, venerdì il ministero dei Trasporti ha inviato una nuova bozza di decreto attuativo a Bruxelles. Se confermata, dovrebbe fare da sanatoria per tutti i dispositivi non omologati, ma approvati dal 13 agosto 2017 in poi.
Ora l’Unione Europea avrà tempo fino al 24 giugno per rispondere con eventuali osservazioni, ma se non dovessero esserci, il provvedimento potrebbe entrare in vigore entro l’estate.
Tutti gli altri misuratori di velocità, precedenti all’agosto 2017, dovranno invece essere spenti e potranno tornare a funzionare solo dopo una omologazione ufficiale (dei 12 padovani 4 sono precedenti al 2017, mentre gli altri 8 risalgono al 2018).
In molti Comuni la definiscono già la pietra tombale contro i ricorsi a pioggia, mentre in altri restano cauti anche davanti a questo provvedimento purgatorio.
C’è poi chi non ci crede affatto: «Devono assolutamente spegnere tutti gli autovelox sulle tangenziali padovane, altrimenti ci costringeranno ad andare in Procura, ma a quel punto sarà troppo tardi» sostiene Antonio Tognoni, responsabile del Centro Consumatori Italia «perché il ministero non può sanare la situazione di apparecchi non omologati e solo autorizzati. Manca il protocollo e non si può risolvere tutto con un decreto. Sono curioso di sapere chi lo firmerà».
Tognoni prova quindi ad avvisare l’amministrazione dopo la sentenza della Corte di Cassazione di Cosenza, snobbando il nuovo decreto.
La storia era emersa già mesi fa, quando AltVelox, l’associazione di categoria veneta che tutela gli utenti della strada, aveva denunciato la non omologazione dei dispositivi, querelando tutti, dal sindaco Sergio Giordani fino al prefetto, Giuseppe Forlenza.
Anche i 12 apparecchi in tangenziale non sarebbero quindi omologati, ma rimangono accesi grazie ad una garanzia provvisoria certificata direttamente dal prefetto e basata sulla pericolosità e la forte incidentalità dell’area: «Qualsiasi autorizzazione è stata superata dalla sentenza della Corte di Cassazione» ritiene Tognoni. Nel Camposampierese, il comandante della polizia locale Antonio Paolocci (ex comandante a Padova, dove portò insieme al sindaco Massimo Bitonci i congegni in tangenziale) ha spento sei autovelox per precauzione, ma resta uno dei pochi ad aver agito così. E non si sa cosa potrebbe accadere davanti ad un incidente mortale con autovelox spenti: «I nostri strumenti sono tecnicamente autorizzati e abbiamo tutte le ordinanze che ci consentono l’utilizzo e di tenerli accesi» risponde l’assessore alla sicurezza, Diego Bonavina «quindi seguiamo con attenzione ciò che succede, anche con questo nuovo decreto del ministero, ma senza nessuna preoccupazione. Abbiamo avuto un vertice con i dirigenti della polizia locale proprio ieri e siamo molto sereni». —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova