Axerta, il business delle investigazioni cresce e crea lavoro

Negli anni ’70 gli investigatori privati si occupavano perlopiù di infedeltà coniugale. Pedinare la moglie o il marito, presunto fedifrago, costava 2.500 lire l’ora, di giorno, e 4mila di notte. Ai tempi si usavano ingombranti zoom fotografici ma bastavano una macchina da scrivere e una grande stanza dove archiviare i dati, per soddisfare ogni esigenza.
I tempi, gli strumenti e i clienti oggi sono cambiati, ma la astuta arte della ricerca no. Da oltre cinquant’anni opera a Padova Axerta, società investigativa nata dal 1963 per mano di Gioacchino Francese. Dal 1979 il figlio Vincenzo entra come apprendista e pian piano ne diventa amministratore delegato. Tre le divisioni: investigazioni private, finanziarie e scientifiche. Un business in crescita (4,3 milioni il fatturato 2013 raddoppiato rispetto al 2008) anche come occupazione. Axerta conta oggi, tra interni ed esterni, 80 persone, per la maggior parte donne ma sta cercando sei nuovi investigatori età massima 29 anni: quattro laureati in legge con pratica legale e due in economia e commercio con almeno 12 mesi da un commercialista.
A questi profili se ne aggiungono altri due per attività digital forensic, ovvero: investigazioni tra i media digitali. «La formazione operativa la offriamo noi in un arco di sei mesi» anticipa l’a.d.. «La nostra struttura assomiglia molto a una Procura ma anziché avere i pubblici ministeri, abbiamo i dossier manager». Oltre 8.700 le indagini svolte su tutta Italia dall’agenzia che ha base anche a Roma e Milano e dal 2008 conta su un Osservatorio utile a monitorare il mercato.
Il business è in crescita: «La complessità della società e delle norme che la regolamentano aumentano i contenziosi. La crisi poi ha accelerato, nel privato, furti e truffe e, quindi, i controlli» spiega Francese. I clienti sono privati, soprattutto aziende pari all’87% del totale. Quanto a settori, per le indagini formative il 75% riguarda il recupero crediti ma c’è anche un 4% legato ai controlli pre-assunzioni. «Tutte le aziende più importanti e i grandi studi di avvocati sono nostri clienti» continua «purtroppo c’è un grande limite nell’utilizzo di questi servizi in ambito pubblico». Quanto ai mezzi, si parte dall’osservazione dinamica, pedinamento anche elettronico e appostamenti classici fino ad arrivare agli strumenti elettronici. Nessuna intercettazione, però. «Possiamo prelevare immagini e dati fino all’analisi del Dna» spiega Francese.
Eleonora Vallin
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