Azienda e patronato chiusi per il funerale di Rossetto

PIAZZOLA SUL BRENTA. Chiuderà per lutto la falegnameria dei fratelli Sardena dove da 6 anni lavorava Michele Rossetto, 43 anni, l’ex gestore del Circolo Noi che venerdì è morto tornando dal lavoro. I titolari dell’azienda di via Rossa Guido in zona industriale intendono partecipare assieme ai dipendenti alle esequie e stringersi ai familiari. «Michele non era solo un dipendente», confessa commosso Stefano Sardena, «ma un amico, un fratello. Una persona splendida, innamorata della famiglia e del lavoro, talmente ricca d’animo che è impossibile descriverla a parole. Ero rimasto con lui tutto il giorno, fino alle 18.30. Un’ora dopo ho saputo dell’incidente e sono andato a vedere. Quando mi hanno detto che era Michele, mi è venuto un colpo al cuore».
Anche il patronato abbasserà le serrande per il funerale; la data non è ancora stata decisa. Stasera, dopo la messa, verrà recitato il rosario e già si attende una folla. «È un’enorme perdita per tutta la comunità» conferma Stefano Scarabottolo, già coordinatore del Patronato. «Michele era una persona squisita: sempre presente, pronto a darsi da fare in ogni iniziativa e di una vitalità unica. Con il suo modo di fare allegro e scherzoso riusciva ad attirare i giovani. Da anni faceva da speaker alla sagra della “Madonna dei Oto” facendo divertire tutti».
Rossetto aveva appena finito il turno in azienda e poco dopo le 19, in sella al suo scooter Suzuki Burgman 400, stava rientrando a casa; lungo il viale delle Magnolie si è scontrato contro un’Opel Zafira che, ferma su uno spiazzo dello stesso senso di marcia, ha azzardato un’inversione a “u”. Rossetto non è riuscito a evitare l’impatto: è caduto sull’asfalto incastrandosi sotto la vettura. Estratto dai vigili del fuoco, nonostante i soccorsi e la rianimazione sul posto non ce l’ha fatta. I due mezzi sono stati posti sotto sequestro dalla Polizia locale, la salma è stata trasferita all’obitorio di Cittadella dopo il nullaosta del magistrato Benedetto Roberti. Illesa ma sotto choc la conducente dell’auto, Antonella Berton, 45 anni, di Fontaniva. Sul luogo dell’incidente sono giunte anche la moglie di Rossetto, Manuela Turato, 47 anni, con le figlie Lisa e Gessica di 19 e 24 anni. Si sono sentite male e sono state portate in ospedale.
Al bar del patronato, che Rossetto aveva gestito come volontario dal 2003 al 2008, venerdì sera il clima era gelido e l’aria pesante. «Siamo stati tutti malissimo», racconta Italia, l’attuale gestore. «Mi sono sentita mancare. Ci lascerà un grande vuoto».
«Siamo tutti vicini alla famiglia», aggiunge il sindaco Renato Marcon, «e mi sento vicino anche alla conducente dell’auto, che sicuramente ha il suo bel fardello da portare. Conoscevo Michele perché lo vedevo nelle feste e nelle iniziative del patronato. Era una persona coinvolgente e impegnata nel volontariato. La tragedia è capitata 2 giorni dopo che avevamo analizzato le statistiche degli incidenti rilevati dalla Polizia locale. Un rapporto lusinghiero: mostrava che si erano dimezzati dal 2011 al 2012 e che nessuno era stato mortale. Eravamo contenti dei risultati ottenuti con le iniziative di prevenzione sulla sicurezza stradale. Poi è giunta la tragica notizia di venerdì sera e ha spento ogni entusiasmo».
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