Aziende in crisi, nel Padovano vanno all’asta 33 fabbricati

Sono 87 mila metri quadrati  di attività produttive. In città uno stabile da 6,2 milioni lo si può acquistare a 1,9

PADOVA. La crisi ha colpito il mercato produttivo, saltano le rate dei mutui e le aziende finiscono all’asta. Sono 33 attualmente i fabbricati pignorati che cercano un compratore (o comunque andati all’asta nelle ultime settimane) nella nostra provincia, non scendendo sotto ai 220 mila euro di valore. Si tratta di 87 mila metri quadri coperti di attività produttive per un valore complessivo di una trentina di milioni euro. 

Ma il loro valore reale era ben più alto. In certi casi fino al triplo. Tra le aste scadute e quella di prossima battitura il numero dei capannoni sale vertiginosamente. Tutte vengono pubblicate sul sito del Tribunale. Il valore del bene viene stabilito dalla perizia che il giudice assegna ad un consulente terzo che può essere modificato dopo le osservazione del debitore e del creditore. Da quella cifra si scende del 20 o del 25 per cento ogni volta che l’asta va deserta. Si può quindi arrivare a concludere, con un po’ di fortuna, dei veri e propri affari.

Difficili da vendere

Per riuscire a venderli difficilmente basta un’asta e quindi quando vengono bandite le successive il prezzo cala ulteriormente. La considerazione compare in quasi tutte le perizia di stima: «C’è un’abbondanza di capannoni in vendita». Questo finisce con il penalizzare sia i capannoni fuori mano e magari non proprio di recente costruzione sia quelli in posizione strategica e moderni.

In alcuni casi la scelta di chiedere il fallimento dell’azienda in difficoltà non ha portato e non porterà alle banche (le principali creditrici) i risultati sperati. Forse, nei casi nei quali era possibile, sarebbe stato meglio concedere una dilazione maggiore dei pagamenti che non arrivare oggi a coprire solo le spese.

Da 6,2 milioni a 1,9

Dal 2013 al 2019 sono passati 6 anni. Un’eternità per il valore di certi beni. Un caso eclatante è sicuramente lo stabilimento di via Prima Strada 29 a ridosso del caselo di Padova Est, ex sede di Feletti e Spadazzi, azienda distributrice di medicinali. Seimila metri quadri di capannone, con appartamento del custode in una posizione invidiabile. Il 18 luglio prossimo andrà all’asta a 1 milione e 900 mila euro, con rialzo minimo di 10 mila euro.

La perizia di stima dell’ottobre 2013 (con una proiezione a tre anni) era chiara: il valore del bene era di 6,2 milioni di euro. Si sono succedute tre aste, il 23 luglio 2018 a 3 milioni, il 28 settembre 2018 a 2,6 milioni e il 5 marzo scorso a 2,2 milioni. Tutte andate deserte, nonostante sia compreso un terreno da 7 mila metri.

Una sfilza di vendite

In città va all’asta il 24 luglio un fabbricato in via Perù 9, da 2.200 metri ad 1 milione e 50 mila euro. A San Martino di Lupari in via Monte Cimone, 17 è andato all’asta il 19 giugno uno stabile da 2.700 metri (fallimento Bergamin) a 1,64 milioni (perizia di stima da 3 milioni); a Conselve in viale della Tecnica, il 4 giugno è stato bandito un diritto di superficie di uno stabile con centrale di cogenerazione a oli vegetali esteso su una superficie di 17 mila metri a 1,2 milioni.

Ad Este in via Zuccherificio 8 (più affittuari) il 17 luglio si vende un capannone da 4.300 metri a 1,9 milioni; a Camposampiero in via Edison con 1,5 milioni si poteva acquistare un capannone con uffici recente(asta il 29 giugno scorso); a San Giorgio delle Pertiche in via Fornace II Strada 16, per un complesso da 2.700 metri (ex Fait Aeraulica) bastano 1,5 milioni; a Cittadella, in via Case Bianche 83, asta di un complesso di fabbricati per 4 mila metri per 1,4 milioni dove si lavorano lamierati. Ad Albignasego in via Da Zara, serve 1 milione un fabbricato da 3 mila metri. —
 

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