Azione civile della Bcc Rivuole 18 milioni di euro

Procedimento di responsabilità contro gli amministratori degli ultimi cinque anni «Hanno agito in modo spregiudicato nella gestione del credito, ora risarciscano»
Di Carlo Bellotto
Ospedaletto Euganeo, 27.03.2013 Inchiesta BCC Euganea a Ospedaletto. Nella foto: la sede della Banca
Ospedaletto Euganeo, 27.03.2013 Inchiesta BCC Euganea a Ospedaletto. Nella foto: la sede della Banca

OSPEDALETTO EUGANEO. La Banca di Credito cooperativo Euganea, di Ospedaletto Euganeo, in amministrazione straordinaria e in liquidazione, ha avviato un’azione di responsabilità contro i componenti degli ultimi due consigli di amministrazione dell’istituto di credito, del Collegio sindacale e dei due direttori generali che si sono avvicendati negli ultimi anni. Chiede la loro condanna, in solido tra tutti, al risarcimento di 18 milioni e 300 mila euro, ossia all’ammontare delle perdite che hanno affossato l’istituto, ora acquistato da Banca Sviluppo (eccezion fatta proprio per queste perdite, classificate come crediti a sofferenza rimasti in capo all’Euganea). L’attività bancaria dell’ex Cassa rurale prosegue sotto diverso nome.

La banca chiede quindi a chi l’avrebbe mal amministrata i soldi della pesante perdita. Ma fa preciso riferimento al tribunale di Venezia, sezione specializzata in materia d’impresa, perché valuti le responsabilità di ciascuno in ragione della carica ricoperta e delle condotte mantenute dai singoli.

I convenuti. L’azione di resposabilità abbraccia due fasi della gestione della Bcc. Il consiglio d’amministrazione in carica fino al maggio del 2010: lo formavano Francesco Veronese, Enzo Furioso, Antonio Battistella, Arsenio Facciolo, Rosanna Mentasti, Daniele Migliorin, Carlo Pastorello, Claudio Seno e Luigi Zaccheria; il collegio sindacale: Laura Albertin, Ezio De Togni (nel frattempo deceduto, l’azione procederà nei confronti degli eredi), Cristian Piccinato; la direzione generale: Vittorio Borin e Maria Rosa Gastaldo (entrambi assolti dalla Cassazione nell’inchiesta penale che riguarda un processo per uno degli ammanchi dell’istituto, e Gastaldo risarcita di oltre 300 mila euro per l’ingiusto licenziamento patito ad opera del commissario straordinario).

Poi c’è il cda in carica dal maggio 2010 all’aprile 2013: Fabio Zampierolo, Fabio Poletto, Stefano Bressanin, Giacomo Formaglio, Nicola Longo, Alessandro Miola, Giancarlo Seno, Fiorenza Veronese e Pierangelo Visentin; il collegio sindacale: Alessandro Berti, Nicola Grigolo e Stefano Turchi.

Nell’atto di citazione i legali dell’Euganea parlano «di una lunga stagione nella quale la Bcc è stata oggetto di una gestione carente e imprudente, quando non spregiudicata, che ha portato al totale depauperamento patrimoniale della società e a un gravissimo e con ragionevole certezza, irreparabile, dissesto finanziario». L’azione di responsabilità punta su gravi irregolarità commesse dagli amministratori, e «una colpevole inerzia del collegio sindacale». L’analisi prosegue con «gravi carenze sotto il profilo della gestione del rischio di credito con scarsa prudenza e attenzione; mancata indicazione a sofferenza o incaglio di varie posizioni per complessivi 25 milioni euro». Come contestato dal commissario nominato dalla Banca d’Italia, Roberto Venturini, la crisi del settore immobiliare non basta a giustificare le perdite patite dall’ Euganea che in diversi casi, tutti specificati con nomi e cognomi nell’atto di citazione, ha una decina di concessioni di mutui che l’hanno fatta sprofondare. L’accusa è di aver concesso credito anche senza le adeguate tutele. In un paio di episodi, non solo quello di Corte Vigato, per il quale c’è un processo penale, si ipotizzano concessioni di credito a società “amiche” di qualche amministratore o già esposte in modo pericoloso con l’istituto. I convenuti dovranno comparire il 16 febbraio in tribunale a Venezia.

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