Bagno rifiutato a una donna incinta

Sotto accusa il bar Doug: «C'era confusione, ogni tanto lo pulivamo»
FOLLA ALL’EVENTO E IL BAR. Il titolare del «Doug» si è giustificato facendo leva sull’eccessivo caos e sulla mancanza di bagni chimici
FOLLA ALL’EVENTO E IL BAR. Il titolare del «Doug» si è giustificato facendo leva sull’eccessivo caos e sulla mancanza di bagni chimici
 
ABANO.
Rifiutato l'uso della toilette, nel bar pizzeria «Doug» di via Flacco 5, ad una donna incinta di nove mesi, durante la Notte rosa delle Terme. E scoppia la polemica. Unica nota stonata, questa, della manifestazione, che ci è stata segnalata da una nostra lettrice. In precedenza, però, altre critiche avevano coinvolto lo stesso locale. I titolari non commentano le precedenti vicende ma spiegano l'accaduto. «C'era talmente tanta gente che ha usato il nostro bagno che ogni tanto abbiamo dovuto negarne l'uso, per poterlo pulire e dare il giro all'acqua che faticava ad uscire. Mi spiace per chi si è risentito», il commento a caldo della contitolare del «Doug».  Nel precedente caso, che aveva visto una serie di commenti negativi e di levate di scudi a difesa dell'immagine della categoria, tutto era finito con le scuse da parte dei titolari, che avevano parlato di un disguido e di un'incomprensione tra la ragazzina che stava male, le sue amiche e la cameriera. Nell'occasione, infatti, una ragazzina aveva vomitato prima vicino al tavolino in strada e poi nel bagno. I genitori avevano sostenuto che la cameriera aveva preteso il pagamento di 2 euro per la pulizia, mentre la titolare aveva sostenuto che era stata l'amica a voler pagare quella cifra per il disturbo arrecato. Successivamente, era anche accaduto che un'anziana turista straniera, in un pomeriggio di caldo afoso, aveva acquistato una bottiglietta d'acqua per asporto e aveva fatto il gesto di sedersi al tavolo per dissetarsi, ma la cameriera le aveva indicato la porta, invitandola ad andare a bere l'acqua in albergo, nonostante il locale fosse deserto. E questa volta a sentirsi negare l'utilizzo del bagno è stata una signora incinta, cliente del locale con un gruppo di amici, che, dopo aver pagato, ha tentato di recarsi alla toilette. Sulla porta, stando al suo racconto, è stata fermata dal cameriere che l'ha invitata ad andare nei bagni pubblici perchè quello del locale era intasato. Peccato che un'amica, che era riuscita poco prima ad avere il via libera, lo aveva trovato perfettamente funzionante e pulito.  «A terra c'era un lago - afferma Jordan Bulla, contitolare del locale - non potevamo certamente tenere sporco. D'altro canto nessuno pensava che potessero arrivare ad Abano così tante persone e questo ci ha trovati completamente impreparati. Abbiamo avvertito i clienti che temporaneamente venivano chiusi i servizi finchè non si asciugava il pavimento. Se ho consigliato di andare nei bagni pubblici, è stato solo perchè mi era stato assicurato dagli organizzatori del comune che sarebbero stati sistemati dei bagni chimici di ultima generazione nel Parco urbano, non era certo per essere villano. Invito la persona che si è sentita offesa di passare a trovarmi, le darò le mie scuse».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova