C’è il bomba day il 6 marzo a Bagnoli: evacuate duecento famiglie
Le operazioni di sgombero cominciano alle 7, sarà aperto un Centro operativo comunale per tutti. Strade chiuse, quattro check point attivati. Alle 10 il sindaco innescherà 74 microcratiche esplosive

Il 6 marzo il centro della frazione di Bagnoli di Cadoneghe sarà evacuato: duecento famiglie resteranno per una mattinata fuori di casa come precauzione, dal momento che a colpi di esplosivo sarà demolita la torre piezometrica che sorge da 53 anni all’incrocio tra via Augusta e via Bagnoli, ormai dismessa e fatiscente.
«Un’organizzazione puntuale e complessa – dichiara il sindaco Marco Schiesaro –, la più importante come impatto e preparazione dopo quelle realizzate nel corso della pandemia di Covid. Di fatto è un evento storico».
A garantire ordine e sicurezza saranno presenti carabinieri, polizia locale e volontari di Protezione civile, così come guardie giurate incaricate dalla ditta: anche perché occorrerà passare di casa in casa a far uscire le persone per poi a chiudere le strade, deviando il traffico.
Le operazioni di evacuazione inizieranno alle 7, annunciate da cinque suoni ad altissimo volume, udibili a parecchia distanza. Nel frattempo forze di polizia e volontari di Protezione civile suoneranno in tutte le abitazioni che rientrano in un raggio di 110 metri attorno alla torre serbatoio e faranno uscire tutti. Sarà infatti vietato rimanere in casa.

Le persone ammalate e inferme saranno spostate in strutture adeguate: avvertendo in anticipo il Comune sarà possibile organizzare il trasporto e l’ospitalità fino al termine delle operazioni di abbattimento.
Nel frattempo alcuni colpi di esplosivo faranno in modo di allontanare dal luogo della demolizione la fauna selvatica, per tutelarne l’incolumità.
Alle 7 aprirà il Centro operativo comunale davanti al ristorante Da Gambaro, dove sarà offerta la colazione a coloro che invece di recarsi a scuola o al lavoro devono rimanere in attesa di poter rientrare in casa propria.
Alle 8 tutti fuori da casa perché alle 9 saranno chiuse le strade e non sarà consentito il passaggio nemmeno in bicicletta né a piedi.
Quattro i check point: verrà chiusa via Augusta all’altezza di via Zangrossi (chi arriva da Cadoneghe potrà girare solo a destra in via Zangrossi); chiusa anche via Bagnoli all’altezza dell’intersezione con via Ponte Tergola (chi arriva da Vigonza potrà girare solo a destra). Chi arriva da via Lauro, una volta sceso dal cavalcavia o tornerà indietro oppure si dirigerà verso la rotonda dell’uscita “Bragni Bagnoli” della tangenziale attraverso via Ca’ Ponte.
La stradina bianca di via Bagnoli (tra il ristorate Da Gambaro e villa Augusta) verrà chiusa all’altezza del Ponte sul rio dell’Arzere.
Una volta chiuse le strade, alle 10 si potrà dare il via alle operazioni di abbattimento della cisterna tramite l’attivazione di 74 microcariche esplosive, che saranno installate nei due giorni antecedenti. A dare l’innesco sarà il sindaco stesso. L’obiettivo non è di far esplodere la torre, bensì di farla implodere su se stessa, in modo da non scagliare detriti ovunque.
Il tutto durerà circa una mezz’ora: dopo aver ripulito con le macchine spazzatrici le strade da polvere e da eventuali residui, dopo le 11 la circolazione potrà riprendere e i cittadini potranno fare rientro a casa propria. La torre in cemento armato, alta 45 metri, è di proprietà di Etra, che ha affidato i lavori di abbattimento alla ditta Nitrex di Lonato del Garda.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova