Bai-Li a Conselve ancora non ha pagato i 120 mila euro

CONSELVE. È giallo sui 120 mila euro che il Comune doveva incassare entro il 2012 dalla società proprietaria del capannone convertito in bazar cinese. In cambio della variazione di destinazione d’uso dello stabile all’ingresso della zona industriale da artigianale - industriale a commerciale la proprietà, la Nogare Srl, aveva promesso all’amministrazione il versamento di 120 mila euro fra oneri e contributo volontario una tantum. A garanzia dell’impegno venne stipulata una fidejussione assicurativa a beneficio del Comune.
L’operazione scatenò le polemiche e perfino un ricorso al Tar da parte dei commercianti dell’Ascom, ma il Bai-Li Market aprì nei tempi previsti attirando da subito una folla di clienti tutti i giorni. Ora il Comune inserisce la somma fra i crediti di “dubbia esigibilità”, e avvia la procedura per riscuotere la fidejussione. Una mossa che non è passata inosservata né all’Ascom né ai consiglieri del Movimento 5 Stelle conselvano. «È stata una facile profezia la nostra» commenta con amarezza Fernando Zilio, presidente provinciale Ascom «quando abbiamo ricordato che “quasi sempre la gatta frettolosa fa i gattini ciechi”. Il bazar cinese è aperto da mesi ma dei 120 mila euro, finora, nemmeno l’ombra. Ora apprendiamo che nell’arco di qualche settimana la somma dovrebbe concretizzarsi grazie alla fidejussione. Allora ci chiediamo, se c’è questa garanzia il Comune non avrebbe motivo per temere che il pagamento non venga onorato. La vicenda, sulla quale ricordiamo che pende il nostro ricorso, conferma che i sindaci sono più propensi a credere al primo che propone loro soldi facili, piuttosto che a chi, come i commercianti, sono da tempo presenti sul territorio. I danni che vengono causati con queste concessioni improvvide, anche se col tempo dovessero essere sanati giuridicamente, nella sostanza danni rimangono perché, nel frattempo, l’economia locale ha subito i contraccolpi dell’avvento dei mega centri e mega bazar».
Da tempo, intanto, il Movimento 5 Stelle cerca di far luce sulla vicenda ma denuncia di aver trovato resistenze. «Un mese fa» ricorda il portavoce Luca Martinello «avevo fatto richiesta di accesso agli atti per una verifica delle condizioni della polizza fidejussoria, ma non ho ancora ricevuto una risposta. Ora abbiamo presentato anche un’interrogazione in Consiglio, in modo da avere un riscontro in tempi certi. Aspettiamo di avere notizie sull’incasso di questi 120 mila euro. Non vorremmo che oltre al danno per il commercio locale, causato dal cambio di destinazione d’uso del capannone, ci fosse anche la beffa, a spese dei cittadini».
Nicola Stievano
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