Baldo Licata vince il ricorso e torna al Sant’Antonio

Il giudice dà ragione a Baldassarre Licata, il primario di Anestesia dell’ospedale Sant’Antonio mandato in pensione dal provvedimento ispirato alle nuove norme sul ricambio generazionale del governo...
PD 19 marzo 2005 G.M. Conf stampa Baldo Licata (CARRAI) Baldo Licata - Comello
PD 19 marzo 2005 G.M. Conf stampa Baldo Licata (CARRAI) Baldo Licata - Comello

l giudice dà ragione a Baldassarre Licata, il primario di Anestesia dell’ospedale Sant’Antonio mandato in pensione dal provvedimento ispirato alle nuove norme sul ricambio generazionale del governo Renzi. L’Usl 16 ora è costretta a riassumerlo, ma la partita è ancora aperta e dal 2016 il medico rischia di dover tornare a casa. Tutto inizia lo scorso gennaio quando il direttore dell’Usl 16 Urbano Brazzale firma la delibera di “rottamazione”: l’obiettivo è mandare a casa i dipendenti più anziani per fare spazio ai giovani. La legge richiamata è la 114/2014 che converte il decreto legge 90/2014 “Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa”. Licata, non accettando il “benservito”, impugna il provvedimento. A maggio il giudice del lavoro Barbara Bortot, dà ragione all’Usl 16 bocciando il ricorso di Licata. Ma il 65enne non si arrende e presenta reclamo. Pochi giorni fa la sentenza a firma del giudice del lavoro Francesco Perrone, che capovolge la situazione. Condanna l’azienda sanitaria a riammettere in servizio Licata nelle pregresse funzioni dirigenziali e la obbliga a pagare le spese processuali. «Seguiamo la pronuncia», dichiara Urbano Brazzale, dg dell’Usl 16, «anche se la sentenza riconferma l’impianto della delibera. Il giudice non ha preso atto che la struttura di anestesiologia era già decaduta e riprogrammata». L’Usl da sempre ha fatto figurare il pensionamento come un’esigenza di riprogrammazione interna. Ma il giudice sostiene che a giugno, quando Licata avrebbe dovuto lasciare il posto di lavoro, l’intervento di riorganizzazione «esisteva allo stadio di mera proposta modificativa».

Una nota diffusa dall’Usl spiega: «Il Tribunale di Padova ha disposto la riammissione lavorativa del dirigente medico sino alla data del 31 dicembre 2015 (termine ultimo per la riprogrammazione). Nel rispetto di quanto stabilito in ultima istanza, si confermano le motivazioni alla base della risoluzione anticipata del rapporto professionale, ovvero le oggettive esigenze di una riorganizzazione strutturale finalizzata ad un miglioramento nell’impiego del personale». Interviene anche Anaao Assomed Regione Veneto che in una nota esprime soddisfazione per la sentenza.(e.f.)

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