Bambini, un abuso ogni due giorni

In poco meno di un anno 147 bambini hanno subito maltrattamenti a Padova e in provincia. Le violenze più gravi continuano a consumarsi tra le mura di casa, proprio dove i bimbi dovrebbero sentirsi al sicuro. Oltre il 70% dei minori soccorsi tra luglio 2014 e giugno 2015, sono stati vittime di traumi causati dai propri familiari. Il quadro preoccupante emerge dall’ultimo report dell’equipe specialistica “I girasoli” dell’Usl 16, guidata dalla psicologa e psicoterapeuta Maria Elisa Antonioli. Il gruppo è attivo da due anni e collabora con i servizi socio-sanitari delle province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza, in termini di consulenza ai servizi, valutazione diagnostica e collaborazione con l’autorità giudiziaria per l’accompagnamento e le audizioni protette dei minori coinvolti nelle situazioni più gravi di maltrattamento e abuso. L’equipe è composta da quattro psicoterapeuti specializzati, un terapista della psicomotricità, un neuropsichiatra infantile e uno psicologo clinico. Tra luglio dello scorso anno e giugno, il team ha seguito 193 minori residenti nel Veneto. Di questi, 135 sono italiani, gli altri provengono da Nigeria, Romania, Marocco e non solo. Sono le bambine e le adolescenti ad essere più colpite dalla violenza e dagli abusi degli adulti: si registrano 35 casi di maltrattamento nella fascia che va dai 6 ai 10 anni e altri 47 casi in quella dai 14 ai 17 anni. Nel corso di undici mesi sono stati prese in carico 122 femmine contro 71 maschi, da zero a 18 anni. In queste ore si sta svolgendo la prima giornata di formazione dedicata ai professionisti che ogni giorno si rivolgono a minori vittime di maltrattamenti fisici e verbali. Il corso di aggiornamento “Genitori violenti” si svolgerà in tre giornate (oltre al 4 anche il 15 e il 22 settembre) nell’aula magna dell’Istituto teologico e ha già registrato il pieno di iscrizioni. «La formazione è fondamentale per l’equipe», afferma la responsabile, Maria Elisa Antonioli, «con questo corso si vuole favorire lo sviluppo delle competenze degli operatori delle Usl venete coinvolti in questi delicati casi».
Elisa Fais
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