Bambino portato via dalla polizia a scuola: il video che fa discutere

PADOVA.Il filmato shock mandato in onda dalla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?" ha scatenato una serie di polemiche a causa dell'azione di forza con cui gli agenti di polizia hanno prelevato un bambino in una scuola dell'Alta Padovana. La decisione del giudice è stata di sottrarlo alla potestà di entrambi i genitori, ma il bimbo di 10 anni ha opposto resistenza, perché vorrebbe restare con la madre. L'intervento degli agenti è stato deciso: hanno dovuto prelevare il bambino che si divincolava, cercando di scappare. Un parente della madre ha ripreso la scena e ha inviato il video alla trasmissione televisiva della Rai.
Ore 20.00. I servizi sociali di Padova: "La madre non ha collaborato"
I servizi sociali di Padova e lo psichiatrica Rubens De Nicola (Ctu per il tribunale dei Minori di Venezia), hanno sempre lavorato per trovare una soluzione idonea e possibilmente tranquilla alla vicenda del bambino di 10 anni affidato dalla Corte d’Appello di Venezia in via esclusiva della patria potestà al padre, dopo che era decaduta quella della madre. «Ma non è stato mai possibile», ha spiegato il responsabile dello stesso servizio sociale Lorenzo Panizzolo, ripercorrendo le tappe che hanno portato sino alla custodia coatta del bambino, prelevato ieri alla scuola di Cittadella. «La Corte - ha riferito Panizzolo - aveva disposto che fosse individuata dal padre una struttura idonea per il bambino che però doveva essere accompagnato da entrambi i genitori». Panizzolo ha tra l’altro evidenziato che dalle perizie svolte «si auspicava che la madre si ravvedesse e portasse a casa del padre il loro figlio. Si pensava che si potesse contare su questo aspetto ed è andata invece in maniera diversa. Non c’è stata collaborazione da parte della madre - ha precisato - e non c’ è stato alcun avvicinamento al padre». I servizi sociali hanno fatto prima tre tentativi di convocazione senza esito alcuno. «Ci siamo recati - ha aggiunto Panizzolo - altre due volte nell’abitazione della madre, ma i tentativi sono stati anche essi infruttosi». A quel punto è stato deciso di intervenire in un luogo neutro fuori dall’ambiente materno, scegliendo appunto la scuola. «È una vicenda alquanto sofferta per tutti», ha aggiunto De Nicola rilevando che «ora il bambino sta bene. Ha un atteggiamento diverso con il padre e quando le tensioni saranno decantate potrà andare a casa con il papà». De Nicola ha parlato poi di «sindrome di alienazione parentale» stabilita in questa vicenda analizzando il comportamento del bambino, ribadendo inoltre che il padre «era stato estromesso dal rapporto con il figlio, era una situazione che si poteva evitare».
Ore 19.45. Ecco la sentenza della Corte d'Appello: "La madre è ambigua"
Ecco la sentenza della Corte d’appello del tribunale dei minori di Venezia che ha deciso di affidare il bimbo al padre, trasferendolo in una comunità protetta. La madre è considerata "ambigua" nei suoi comportamenti e avrebbe costruito un ambiente ostile al padre, che si è sempre comportato correttamente. Leggi tutto l'articolo
Ore 19.30. La madre in tv: "Non escudo sia stato sedato".
«Io non credo che mio figlio stia bene. Perché‚ non l’hanno fatto visitare dal suo pediatra di base? Non so se il bambino sia stato sedato, è un’ipotesi che non escludo»: così la madre del bambino. Secondo la donna il giudice «ha tratto le sue conclusioni sulla base della diagnosi di uno psichiatra di Mestre che ha parlato di una sindrome che non esiste». Una sentenza, dunque, da contestare interamente secondo la donna, che ha fatto ricorso in Cassazione.
Ore 19.25. La madre in tv: "Resisti, ti faremo tornare a scuola"
«Fatti coraggio, resisti, vedrai che ce la faremo a farti tornare a scuola e a casa dalla tua mamma»: è il messaggio che la madre del bambino portato via con la forza ha lanciato al figlio attraverso "Tgcom24". La donna si è rivolta anche al marito: «Libera il bambino, fallo tornare alla sua vita», e alle istituzioni ha chiesto di «Cambiare questi giudici che giudicano senza pensare». «Il governo - ha aggiunto - deve fare qualcosa per impedire che in queste sentenze si dica che va usata la forza pubblica».
Ore 19.20. Domani il governo riferisce in Parlamento
«Al fine di fornire ogni utile informazione» sul caso del bambino prelevato dai poliziotti a Cittadella, «domani il sottosegretario Carlo De Stefano riferirà in Parlamento, essendo io a Palermo per un impegno istituzionale». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri.
Ore 19.15. Il ministro dell'interno Cancellieri: "Sono turbata, ma attendo indagine"
«Ho visto il filmato del ragazzo di Cittadella e, come tutti, sono rimasta turbata da queste immagini». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, aggiungendo che «prima di dare giudizi o emettere sentenze attendo serena di conoscere il risultato dell’indagine immediatamente avviata dal Capo della Polizia».
Ore 19.10. La madre: "Accetto scuse ma non deve più accadere"
Accetto le scuse ma non è modo questo di prelevare i bambini»: così la madre del bambino di Cittadella nel corso di «Check Point» su Tgcom24. «Questa violenza sui bambini deve finire. Bene le scuse, ma Leonardo è ancora là dentro e non riesco a vederlo. Non so come sta, quanti ematomi ha, abbiamo solo la dichiarazione del padre che dice che sta bene, ma dubito perché lui dice bugie» ha aggiunto la madre.
Ore 19.05. Nichi Vendola (Sel): "Riflette sull'infanzia"
«Ho apprezzato che il capo della Polizia, Antonio Manganelli, abbia chiesto scusa riferendosi ai comportamenti inqualificabili degli agenti di polizia nei confronti del bambino». Lo dice Nichi Vendola parlando con i giornalisti a margine di un’iniziativa politica al Pantheon a proposito della vicenda del bimbo di Padova. «Ora dobbiamo tutti riflettere su quanto sia difficile costruire una cultura per l’infanzia«, ha concluso il leader di Sel.
Ore 19.00. Famiglia Cristiana: "Serviva più umanità"
Il settimanale dei Paolini interviene sul caso di Cittadella con un commento affidato ad Adriano Sansa: «Il criterio assoluto è l’interesse del minore, ma ogni decisione va eseguità con civiltà»
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Ore 18.55. Federica Sciarelli: "Chi la visto? non fa sciacallaggio"
«"Chi l’ha visto?" non è un programma di intrattenimento, parla di scomparse, gli argomenti trattati sono delicati. Prima di trasmettere il video ho avvertito che si trattava di un documento drammatico. E comunque abbiamo coperto i volti e tutelato a pieno i minori». Così Federica Sciarelli, conduttrice della trasmissione. «Prima di mandare in onda il video abbiamo fatto tutte le verifiche del caso - continua la giornalista -. Genitori di bimbi che frequentano la stessa scuola del ragazzino portato via hanno confermato che l’episodio era accaduto, che altri bimbi avevano visto tutto e erano rimasti anche turbati. Non capisco come si possa sostenere che un episodio avvenuto su una strada, in un luogo pubblico, non possa poi essere trasmesso, con le dovute cautele. Noi l’abbiamo trasmesso di sera, ma oggi ho visto che molti altri lo hanno mandato in onda la mattina o a ora di pranzo». «Grazie al video, ci sono stati gli interventi di Schifani e Fini e le scuse di Manganelli - afferma Sciarelli -. Abbiamo ricevuto tantissime e-mail di gente indignata, ma mi dispiace che la polizia sia finita nel mirino, non era quello il nostro scopo. È assurdo chiedere alla polizia di andare a prendere un bimbo».
Ore 18.50. Il sindacato di Polizia: "Campagne d'odio contro gli agenti"
Nicola Tanzi, segretario generale del sindaco di polizia, commenta: «Ormai basta postare uno spezzone di video su Internet per lanciare campagne d’odio contro gli agenti in divisa». Leggi l'articolo completo
Ore 18.45. Angelilli (vicepresidente Parlamento Europeo): "Ci occuperemo del caso"
«Non è ammissibile che un bambino di soli 10 anni subisca un simile trattamento dalle forze dell’ordine. Ho presentato un’interrogazione per fare piena luce sulla vicenda e affinchè siano individuate le responsabilità delle autorità preposte», dichiara Roberta Angelilli, Vicepresidente del Parlamento europeo con delega ai diritti dei minori. «Ogni anno in Italia e in tutta Europea aumentano in via esponenziale i bambini contesi tra genitori - conclude Angelilli - minori che diventano vittime di complessi e lunghi procedimenti giudiziari dove non sempre è garantito il superiore interesse del minore come sancito anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea».
Ore 18.20. Sbrollini (Pd): "Non possiamo permettere che si ripeta"
«Un’azione grave e violenta». È così che la deputata Pd Daniela Sbrollini, componente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, descrive le immagini diffuse sul caso del bambino di Cittadella. «Una situazione del genere non si sarebbe dovuta mai verificare e sicuramente non si deve ripetere. Il supremo interesse del minore è un criterio da tenere sempre a mente».
Ore 18.15. Zampa (Pd): "Di questo caso deve occuparsi la commissione per l'infanzia"
«Chiediamo al Ministro Cancellieri se non reputa grave che un bambino di 10 anni possa essere trattato da agenti della polizia alla stregua di un criminale. Come giudica il fatto che un ispettore di polizia possa rivolgersi ad un cittadino con le parole "Sono un ispettore di polizia, lei non è nessuno". Se non ritiene doveroso verificare la correttezza» del caso di Cittadella. È quanto chiede al Ministro Cancellieri la parlamentare PD, Sandra Zampa, componente della Bicamerale Infanzia: «Di questo caso dovrà al più presto occuparsi la Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza. Il governo ha il dovere di fare la massima chiarezza e intervenire con fermezza».
Ore 18.00. Volontè (Udc): "Sconcerto, tristezza e vergogna"
«Chiunque, genitore o meno, non può non provare un senso di sconcerto, tristezza e vergogna per le modalità con le quali un bambino di 10 anni è stato trasportato con la forza da personale della Polizia di Stato per essere condotto in una casa-famiglia». Lo dice una nota il deputato dell’Udc Luca Volontè. «Non entro nel merito giuridico della vicenda, ma le immagini parlano chiaro - aggiunge il parlamentare - è assolutamente indispensabile che gli autori di quanto avvenuto spieghino immediatamente le ragioni di un comportamento gravissimo e che i loro diretti superiori assumano tutti i provvedimenti disciplinari del caso».
Ore 17.45. Binatti (Udc): "Immagini sconvolgenti"
«Il video del bambino padovano sottratto alla madre, trasmesso ieri in televisione, è sconvolgente. Ancor più assurdo è che un provvedimento così delicato non abbia previsto il coinvolgimento di psicologi ed assistenti sociali. Il bambino ed i suoi amichetti, che hanno assistito increduli a questa violenza, hanno avuto uno dei più bassi esempi di civiltà e rispetto. Alle autorità competenti spetterà valutare le vicende giudiziarie ma è bene denunciare e riflettere su quali siano i modi ed i metodi più corretti per effettuare simili procedimenti. Come tanti altri colleghi, aspetto che il Ministro Cancellieri vada a fondo nella vicenda e faccia chiarezza.Non possiamo dimenticare che i bambini di oggi saranno l’Italia di domani». Lo afferma in una nota Paola Binetti, deputato Udc.
Ore 17.35. Il video dell'episodio alla procura di Padova.
È già nella mani della procura di Padova il filmato integrale sul minore di Cittadella prelevato dalla polizia su ordine del Tribunale dei Minori. Stando a quanto si apprende, la visione potrebbe «chiarire ogni cosa» sulla dinamica dei fatti.
Ore 17.30. Il giudice Chinnici: "Aiutare il bimbo a superare il trauma".
«A Cittadella è accaduto esattamente ciò che non deve accadere quando si esegue un provvedimento del giudice minorile a tutela di un bambino». Lo rileva il capo dipartimento per la Giustizia minorile, Caterina Chinnici. «Ora bisognerà aiutare il bambino a superare il trauma e spero che entrambi i genitori collaborino a farlo». «Il fatto che sempre più coppie si dividono - aggiunge il giudice - e che cresce la conflittualità tra i coniugi si ripercuote sui figli intaccando la loro serenità»
Ore 17.25. Veltroni alla Cancellieri: "Fare subito chiarezza".
Walter Veltroni interviene con una interrogazione urgente nel caso le bambino le cui immagini comparse su «Chi l’ha visto» hanno sconvolto e colpito tutta l’Italia. Veltroni chiede al ministro degli Interni, Cancellieri che sia fatta chiarezza su quello che è avvenuto e che siano adottate tutte quelle misure perchè non debba più ripetersi.
Ore 17.15. Arrivano le scuse del capo della polizia Manganelli
«Profondo rammarico» per quanto avvenuto a Padova è espresso dal capo della Polizia, Antonio Manganelli raggiunto telefonicamente dall’Ansa. Manganelli porge le sue scuse ai familiari del bimbo prelevato da scuola a Cittadella e assicura «massimo rigore nell’inchiesta interna avviata»
Ore 17.10. Save the children: "Tante segnalazioni simili a quella di Cittadella"
«Le modalità di esecuzione del provvedimento di allontanamento del bambino di Cittadella sono, in base a quanto documentato dai media, inaccettabili, a prescindere da qualsiasi altra considerazione legata alla vicenda giudiziaria in corso. Le garanzie minime di tutela e protezione dell’integrità fisica e della dignità del minore non sono state rispettate e la particolare violenza con la quale l’intervento Šèavvenuto è destinata a lasciare un profondo trauma psicologico in chi l’ha subita»: è il commento di Raffaela Milano di Save the Children. «Il caso di Cittadella - prosegue - deve far riflettere su un problema più diffuso, che riguarda il tema dell’allontanamento coatto di un bambino dai familiari e dal proprio contesto di vita. Lo Sportello Legale online di Save the Children ha ricevuto anche altre segnalazioni in merito ad allontanamenti eseguiti con il ricorso alla forza pubblica e in luoghi che, sebbene neutri rispetto alle abitazioni familiari, pongono i bambini in una situazione di forte disagio davanti ai propri compagni e amici».
Ore 17.00. Assistenti sociali del Veneto: "Sconvolti da questa vicenda"
La presidente dell’Ordine degli assistenti sociali del Veneto Patrizia Lonardi, riguardo al prelevamento di un ragazzo a scuola in esecuizione di un provvedimento dei giudici per l’affidamento al padre, ha rilevato che la notizia dell’allontanamento, nelle modalità con cui è stato effettuato, «ha profondamente sconvolto il Consiglio dell’Ordine degli assistenti sociali del Veneto». «Dietro questi episodi - sottolinea - quasi sempre ci sono storie di vita molto dolorose e complesse. L’interesse e la tutela dell’integrità del minore devono comunque e sempre prevalere su tutto. Episodi di questo genere sono gravissimi e devono far riflettere sulla necessità di forti e competenti assunzioni di responsabilità rispetto al bene primario del minore da parte della famiglia e di tutte le istituzioni».
Ore 16.45. Il senatore padovano Saia: "Polizia ha agito correttamente"
Per il senatore padovano di Coesione nazionale «la politica a volte farebbe bene a tacere». L’episodio è controverso e il questore Montemagno è uno dei migliori che Padova abbia mai avuto. Leggi l'articolo completo
Ore 16.35. L'Autorità per l'infanzia: "Episodio grave"
«L’episodio di Cittadella è grave per le modalità in cui si è svolto». Queste le parole di Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, che auspica «una riforma della giustizia minorile». «Da quando esiste il nostro ufficio - prosegue Spadafora - l’Authority ha ricevuto decine di segnalazioni che ci raccontano come il conflitto fra genitori stia sempre più minando la serenità dei figli. Spesso, a causa delle inevitabili frustrazioni dovute alle separazioni, gli adulti dimenticano che al centro di quella che era una famiglia ed oggi è una coppia separata, devono esserci sempre i figli. Per questo per il futuro, oltre a sperare che prevalga sempre il buon senso dei singoli operatori delle forze dell’ordine, abbiamo stabilito con il Capo della Polizia Manganelli che attueremo un’attività di formazione specifica per tutte quelle situazioni che vedranno agenti a contatto con minori». Nelle prossime ore l’Autorità Garante si accerterà personalmente delle condizioni del minore.
Ore 16.30. Unicef: "Gli adulti non hanno saputo tutelare quel bimbo"
«Il mondo degli adulti non ha saputo tutelare questo bambino. I diritti dell’infanzia sono parole vuote se non vengono calati non solo nelle leggi e nelle politiche, ma anche nelle prassi operative, nella quotidianità di vita, anche quando i genitori sono in conflitto. Questo bambino cosa penserà di tutti noi adulti, quale immagine gli stiamo restituendo?»: è il commento di Giacomo Guerrera, presidente di Unicef Italia, che esprime profonda preoccupazione per quanto avvenuto al bambino del padovano. Unicef Italia è in contatto con l’Autorità nazionale garante per l’infanzia e il Garante per i diritti dell’Infanzia della Regione Veneto, attivi sul fronte della segnalazione alle autorità competenti della violazione dei diritti dei minorenni. «In particolare, lanciamo un appello ai media affinchè venga tutelata la privacy di questo bambino, per non peggiorare la complessità della situazione che si trova a vivere. L’averlo reso individuabile è un’ulteriore violazione dei suoi diritti» conclude Guerrera
Ore 16.25. De Poli (Udc): "Comportamento lesivo della dignità del minore"
"I poliziotti hanno tenuto senz'altro un comportamento inadeguato e lesivo della dignità del minore ma dico basta a questa scandalosa spettacolarizzazione". Lo afferma il deputato Udc Antonio De Poli che condanna senza mezze misure "le modalità di azione dei poliziotti in borghese messe in campo per applicare quanto deciso dal giudice della corte d'appello della sezione minori di Venezia". "Non voglio entrare nel merito delle decisioni della magistratura ma forse chi ha dato ordini di prelevare il bambino dalla scuola ha proprio perso la bussola. Ci troviamo davanti a un bambino, non a un robot. Chiedo al ministro dell'interno Cancellieri di riferire in Parlamento sulla vicenda".
Ore 16.15. Manganelli, il capo della Polizia: "Avviata inchiesta interna"
Il Capo della Polizia Manganelli ha immediatamente disposto un’inchiesta interna sulla vicenda del bambino prelevato ieri da scuola a Cittadella. Il filmato integrale della Polizia è stato trasmesso all’autorità giudiziaria per l’attività di competenza della stessa.
Ore 16.10. Il presidente della Camera Fini: "Governo chiarisca"
Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha chiesto al Governo di riferire quanto prima in considerazione delle richieste di informativa e delle interrogazioni parlamentari presentate in merito da deputati di vari gruppi. Leggi l'articolo completo
Ore 16.05. Finocchiaro: "Inaccettabile, qualunque siano le ragioni"
"La raccapricciante vicenda del bimbo di Cittadella sta giustamente suscitando l’indignazione generale. Non sappiamo alcunchè delle dinamiche famigliari che hanno condotto, con tutta evidenza, ad una separazione conflittuale tra i genitori con conseguenze anche sul figlio, conteso tra i due. Quel che è certo è che lo Stato deve tutelare, sempre e comunque, i minori e che l’esecuzione di un atto giudiziario così violento nei confronti di un bambino, per giunta nel contesto di un istituto di istruzione, è inaccettabile qualunque ne siano le ragioni». Lo afferma Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd del Senato. «Per questo motivo, come gruppo Pd del Senato stiamo predisponendo un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell’Interno Cancellieri, finalizzata a fare luce su tutte le responsabilità di questo triste ed avvilente episodio, ad individuare e sanzionare i colpevoli e anche a prevenire il possibile ripetersi di situazioni analoghe».
Ore 16.00. L'ordine degli assistenti sociali: "Allontanamento non preparato"
Il presidente dell’Ordine degli Assistenti sociali Edda Samory critica le modalità con cui è stata realizzata l’azione di Cittadella: «Il principio è che il minore va tutelato». Leggi l'articolo completo
Ore 15.45. Il nonno: "Avevano tentato altre due volte"
Altre due volte i tecnici dei servizi sociali di Padova accompagnati dallo psichiatra Rubens De Nicola avevano cercato di portare via il bambino di 10 anni di Cittadella dalla casa dei nonni materni e della madre, e la prima volta erano stati i carabinieri ad accompagnarli. A raccontarlo è il nonno materno del bambino. «Appena capito che gli assistenti sociali erano andati lì per lui - dice il nonno - mio nipote si è infilato sotto il letto e c’è rimasto per due ore. Gli assistenti sociali hanno chiesto l’intervento dei carabinieri, ma gli uomini dell’Arma si sono rifiutati di tirare fuori per i piedi il bambino da sotto il letto e dopo essersi consultati con il magistrato, hanno desistito». Gli assistenti sociali si sono ripresentati a casa dei nonni materni una seconda volta il 4 settembre. Questa volta accompagnati dagli agenti di polizia della squadra di tutela dei minori. «E il copione è stato lo stesso - aggiunge l’anziano - mio nipote sotto il letto e noi a cercare di difenderlo come potevamo. Al che di nuovo gli assistenti sociali hanno deciso di ritentare. Sapevamo che avrebbero provato un blitz a scuola. Ogni giorno io dalle 8 alle 13 vegliavo su chi entrava e chi usciva da scuola, ma hanno usato una entrata posteriore e non abbiamo potuto fare nulla. Siamo tanto stanchi e delusi di questa situazione: l’unica cosa che vogliamo è stare con nostro nipote e la sua felicità».
Ore 15.30. Il questore: "Nessuna violenza, solo supporto al padre".
«Nessuna intenzione di creare situazioni di tensione o di violenza nei confronti di un minore». Così dalla Questura di Padova chiariscono l’episodio. Il questore Vincenzo Montemagno ha sottolineato: «Il nostro supporto è stato richiesto dall’autorità giudiziaria che ha dato facoltà al padre del bambino di richiedere l’intervento della forza pubblica per eseguire il provvedimento di affidamento disposto dal Tribunale dei minori». Leggi l'articolo completo
Ore 15.20. Chiara Moroni (Fli): "Accertare le condizioni di salute del bimbo"
«Sono immagini scioccanti quelle mandate in onda ieri dalla trasmissione ’Chi l’ha visto?’ del bimbo di Cittadella letteralmente trascinato via da alcuni agenti della Polizia. Guardando il video, sembra chiaro che nell’eseguire l’ordine del giudice non vi sia stata alcuna sensibilità nei confronti del bambino, trattato come se fosse un criminale incallito». Lo dichiara in una nota la deputata di Fli, Chiara Moroni: «Al di là dell’accertamento delle responsabilità, cosa che spero avvenga nel più breve tempo possibile, è necessario conoscere nell’immediato le condizioni di salute, fisiche e psicologiche, del bambino. Perché se c’è una cosa chiara in questa vicenda è che è lui l’unica vera vittima».
Ore 15.15. Flavia Perina (Fli): "Episodio inammissibile"
«Il video del bambino strappato ai parenti davanti a una scuola di Padova infanga la credibilità della nostra Polizia. Sentire un dirigente dire a una zia disperata "io sono un commissario di polizia e lei non è nessuno" è una vergogna. Credo che il Ministro dell’Interno Cancellieri debba chiedere e ottenere provvedimenti immediati per sanzionare questi comportamenti». Lo dichiara in una nota Flavia Perina, deputata di Fli. «La legislazione italiana sui minori è scritta a tutela dei diritti dei bambini ed è inammissibile che venga utilizzata in senso diametralmente opposto: il trauma di quella specie di arresto resterà indelebile più dei motivi che lo hanno provocato, qualunque essi siano», conclude Perina..
Ore 15.00. Il presidente del Senato Schifani: "Bimbi vanno ascoltati"
Il presidente del Senato, Renato Schifani, "ha chiesto urgenti e tempestivi chiarimenti al capo della polizia Antonio Manganelli sul gravissimo episodio che ha visto, a Cittadella, trascinare con forza un bambino di 10 anni da personale della polizia di Stato". Leggi l'intero intervento
Ore 14.30 L'ex ministro Carfagna: "Presenterò un'interrogazione parlamentare".
"Il numero di bambini vittime di contese tra genitori è aumentato esponenzialmente nell’ultimo decennio. Sempre più minori soffrono di colpe non loro, dell’incapacità dei genitori di organizzarsi e trovare un accordo. Ma a Cittadella l'intervento dello Stato non ha funzionato". Sono le parole dell'ex ministro per le pari opportunità Mara Carfagna, che ha annunciato l'intenzione di presentare un'interrogazione ai ministro competenti. Leggi l'intero intervento
Ore 14.00. Il garante della privacy: "No a diffusione immagini shock".
Il Garante per la protezione dei dati personali «di fronte al diffondersi in rete e nei media del video con le immagini del bambino prelevato a scuola dalle forze di polizia e di dati personali riguardanti anche la sua salute, pur se forniti dai familiari, richiama i media e i siti web al più rigoroso rispetto della riservatezza del minore e raccomanda loro di astenersi dal pubblicare e diffondere immagini del bambino e dettagli eccessivi che possano lederne la dignità». Lo riferisce una nota dell’Autorità che spiega come la stessa si riservi «comunque di adottare eventuali specifici provvedimenti a tutela del minore».
Ore 13.30. Parla il padre: "Bimbo sottratto a chi lo stava manipolando".
Un intervento necessario, anche se doloroso. Per sottrarre il bimbo a chi lo stava monipolando creando danni permanenti alla sua crescita. E' la difesa del padre del piccolo portato via da assistenti sociali e polizia dalla sua scuola a Cittadella (di spalle nella foto a destra). Ecco la sua testimonianza audio: ascolta
Ore 13.15. Psicologo nella classe del bimbo.
La vicenda del bimbo portato via da scuola ha toccato sul piano emotivo anche i compagni di classe che comunque non hanno assistito alla fase più concitata del confronto tra polizia e parenti del bambino. In classe questa mattina la dirigente scolastica ha invitato uno psicologo per un dialogo con gli alunni in maniera da aiutarli a comprendere quanto accaduto al loro compagno.
Ore 13.00. Zaia: "Atteggiamento doveva essere un altro".
Nella vicenda del bimbo di 10 anni prelevato a scuola nel padovano per dare seguito a una sentenza che affidava la patria podestà al solo padre si sarebbe forse dovuto usare un altro atteggiamento. È l’opinione del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «Non sono a conoscenza della vicenda però me ne hanno parlato talmente tanti cittadini che hanno visto le immagini», ha premesso, specificando di essersi fatto, su queste basi, l’idea «che l’atteggiamento doveva essere un altro, perchè aldilà del momento contingente c’è un danno nella mente del bambino che si porterà per tutta la vita». «Io penso che se a 10 anni le forze dell’ordine fossero venute fuori da scuola per strapparmi e portarmi via, sarebbe stato necessario più tatto», ha aggiunto. Per Zaia, dunque, si tratta di una vicenda «non bella», ma anzi di un episodio «terribile» che sarà «difficilmente cancellabile dalla memoria del bambino».
Ore 12.45. Bonelli (Verdi): "Chi ha sbagliato deve pagare".
"Le immagini del bimbo trascinato via con la forza dalla scuola sono semplicemente raccapriccianti e vergognose". Lo dichiara il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Chiediamo con assoluta immediatezza che il ministro dell'Interno e quello della Giustizia individuano i funzionari di polizia che hanno pensato di trascinare un bambino di dieci anni come se fosse un delinquente e che si accerti immediatamente se il giudice ha autorizzato queste modalità di intervento che non sono degne di un paese civile ed europeo". "Chi ha sbagliato deve essere rimosso perché quello che è successo è incredibile oltre che intollerabile - conclude Bonelli -. Se i ministri non interverranno immediatamente si renderanno corresponsabili politici e morali di questa vergognosa vicenda".
Ore 12.30. Pedica (Idv): "Trattato peggio di Totò Riina".
«Il bambino è stato trattato peggio di Totò Riina e avrà quel trauma per tutta la vita. Questi poliziotti dovranno pagare». Lo ha dichiarato il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica, che ha presentato un'interrogazione al ministro dell'interno. «Anche loro hanno dei figli - ha aggiunto - dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza e chiedere immediatamente scusa per ciò che hanno fatto».
Ore 12.00. Marziale (Osservatorio Minori): "Serviva buonsenso"
"Anni di lavoro per affermare i diritti universali dei Minori buttati al vento proprio da quanti sono preposti al controllo della loro applicazione": è il commento di Antonio Marziale, dell'Osservatorio per i diritti dei minori, che chiede al capo della polizia Antonio Manganelli di rimuovere i poliziotti autori dell'azione. Leggi il commento integrale
Ore 10.00. La madre: "In comunità non mi hanno permesso di vederlo
«Ieri sera sono andata nella casa famiglia nella quale è stato portato mio figlio, ma mi hanno impedito di vederlo. Ero con il pediatra e ho chiesto che il bambino venisse visitato perché, visto il modo barbaro con il quale è stato trascinato via da scuola, aveva sicuramente riportato qualche trauma, ma, soprattutto, volevo accertarmi del suo stato psicologico. Ma questo non mi è stato permesso», ha raccontato la madre del bimbo alla trasmissione televisiva "Mattino Cinque"
Ore 8.30. La manifestazione davanti alla scuola.
La madre del bambino, assieme ai nonni del piccolo ed una mezza dozzina di mamme, ha messo in atto stamane una protesta con dei cartelli davanti alla scuola. "E' stata un'azione incivile. Le immagini parlano da sole", ha spiegato ai giornalisti. Leggi il resoconto della manifestazione - Guarda le foto
Il comunicato della Questura di Padova.
"L’intervento ha comportato notevoli difficoltà per la reazione del bambino e l’opposizione energica di alcuni familiari della madre che cercavano di impedire al padre di condurre il minore alla comunità individuata. Si rendeva, pertanto, necessaria l’azione di supporto dei poliziotti intervenuti come previsto dalla citata ordinanza", ha spiegato la questura con un comunicato. Leggi la note integrale
Il video shock trasmesso in tv.
Il piccolo è al centro di un’aspra contesa fra i genitori separati e il giudice ha ritenuto opportuno sottrarlo alla potestà di entrambi, affidandolo a una struttura protetta. In particolare nel filmato il bambino urla e chiede aiuto mentre gli agenti lo caricano su una "volante". Interviene una zia che cerca di fermare gli agenti. «Io sono un ispettore di polizia, lei non è nessuno», è la risposta data alla donna.In trasmissione è intervenuto anche un genitore che con altri ha assistito alla scena davanti alla scuola, mercoledì scorso. Ha descritto un clima di tensione e ha biasimato il fatto che tutti i compagni del bambino hanno avuto modo di vedere cosa accadeva al loro amico.
Le proteste delle associazioni.
Roberta Lerici, presidente dell’associazione "Bambini coraggiosi" e l’avvocato Andrea Coffari, presidente nazionale del "Movimento infanzia" in una nota hanno fornito la ricostruzione e la loro interpretazione dei fatti, eccola: «Un bambino di dieci anni, al centro di una causa di affidamento, è stato prelevato con la forza da scuola per essere collocato in una casa famiglia. Tre persone si sono presentate in classe intimando ai compagni di uscire dall'aula. Una volta rimasto solo, il piccolo è stato prelevato con la forza, nonostante si tenesse disperatamente avvinghiato al suo banco, piangendo. Poi è stato trascinato per la strada, urlante da una serie di persone tra cui il padre, gli assistenti sociali, e alcuni poliziotti guidati da un consulente tecnico d'ufficio che aveva diagnosticato in lui una malattia rifiutata dalla comunità scientifica internazionale, la Pas (Sindrome da Alienazione Parentale). La famiglia del piccolo - prosegue la nota - assistita l'avvocato Andrea Coffari, sporgerà denuncia per le modalità disumane usate con il bambino, il quale chiedeva disperatamente aiuto senza che l'azione violenta s’interrompesse. Giovedì mattina alle 8,30 i genitori dei compagni di classe manifesteranno davanti alla scuola elementare Cornaro di Cittadella. Nelle cause di separazione i casi di prelevamento dei minori contesi con l'uso della forza sono molto più diffusi di quello che si pensa. Il piccolo viveva con la mamma e vedeva il padre in incontri protetti. Rifiutava di vederlo da solo, nella sua abitazione o altrove, in quanto nelle precedenti frequentazioni riferiva di aver subito maltrattamenti psicologici di vario tipo».
L'ordinanza del giudice.
Nella stessa trasmissione "Chi l'ha visto?" ha anche mostrato uno stralcio della decisione del giudice in cui si ordinava che l'intervento della Forza pubblica fosse "nelle forme più discrete e adeguate al caso".
(qui sopra una parte dell'ordinanza mostrata da "Chi l'ha visto?" - screenshot di www.crimeblog.it)
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