Basta Pin a memoria, il cellulare ti riconosce dai movimenti

Un nuovo metodo di riconoscimento messo a punto da Mauro Conti, ricercatore padovano, assieme a un collega trentino: niente password, bastano i sensori

PADOVA. Per superare i limiti tecnologici del dover tenere a mente una sequenza di numeri per la sicurezza del telefonino, Mauro Conti, ricercatore del dipartimento di Matematica dell’università di Padova e Bruno Crispo dell’università di Trento hanno messo a punto un metodo biometrico per sbloccare gli smartphone senza digitare il codice. Il brevetto si basa sull’osservazione che il movimento del braccio eseguito da una stessa persona per rispondere al telefono, dal momento in cui si prende lo smartphone, è caratterizzante e sufficientemente stabile da poter essere usato per identificare la persona stessa. In altre parole ogni smartphone è in grado di riconoscere il proprio possessore in base al suo movimento.

Questa tecnologia permette di sbloccare il cellulare e identificare il proprietario in modo sicuro, senza ricorrere alla password, e può essere implementato con i sensori che sono già presenti negli smartphone attualmente in commercio, quindi non richiede alcun tipo di modifica da parte delle case produttrici. «I primi esperimenti in laboratorio – spiega il professor Conti – hanno dato risultati molto soddisfacenti con un tasso di falsi riconoscimenti di solo il 2,5%. Questo dimostra come il nuovo metodo sia superiore in affidabilità rispetto ad altre biometrie che si basano ad esempio sul riconoscimento della cavità dell’orecchio».

Quello degli smartphone è un mercato in espansione, nel 2011 ne sono stati venduti più di 300 milioni in tutto il mondo. Rispetto ai cellulari di vecchia generazione questi hanno molta più memoria e potenza di calcolo, sono dotati di schermo touchscreen, navigatore GPS e molti sensori tra i quali, ad esempio, accelerometro e giroscopio. AD un così veloce sviluppo dell’hardware non è però corrisposta una altrettanto rapida implementazione di alcuni software, tra i quali quello di identificazione dell’utente trami password o PIN. Tuttavia la password è soggetta ad errori. Un’alternativa è costituita su alcuni smartphone dall’uso di tratti grafici che l’utente può tracciare con un dito sullo schermo, ma anche queste password sembrano non rispondere a elevati parametri di sicurezza. Il metodo biometrico messo a punto da Conti e Crispo costituisce una vera e propria rivoluzione nell’ambito della sicurezza dei cellulari.

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