Batterio tra i bimbi di Patologia Neonatale. «Adottate tutte le misure di sicurezza»

Il caso in azienda ospedaliera. Tre piccoli positivi alla Klebsiella, accertamenti sul decesso di una neonata prematura. Il dg: la situazione è sotto controllo
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - INAUGURAZIONE NUOVO REPARTO PEDRIATRIA
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PADOVA. Si chiama Klebsiella, è un batterio particolarmente diffuso negli ambienti ospedalieri, che se attacca organismi fragili o già debilitati può diventare pericoloso. Alcuni casi sono stati ora registrati nel reparto di Patologia Neonatale dell’Azienda Ospedaliera, al primo piano della Clinica Ostetrica.

Tre i bimbi positivi ad oggi: l’immediata adozione delle misure di sicurezza da parte della direzione ospedaliera ha permesso di fronteggiare l’infezione arginandone i pericoli di diffusione ad altri pazienti. Inevitabile la preoccupazione da parte dei genitori dei bimbi ricoverati (molti dei quali neonati prematuri) quando, otto giorni fa, è emerso il problema.

Al momento, all’interno del reparto, sono risultati positivi al batterio Klebsiella tre neonati, che sono subito stati sottoposti a cure antibiotiche a cui fortunatamente rispondono bene.

Accertamenti sono inoltre in corso sulla morte di una neonata altamente prematura: il decesso potrebbe essere ricondotto a cause che nulla hanno a che vedere con il batterio, ma i medici hanno deciso di effettuare tutti gli esami necessari proprio per escludere qualsiasi collegamento con l’infezione.

Come il batterio sia entrato in Patologia Neonatale, 15 posti letto in tutto, è difficile stabilirlo. Vive normalmente nell’intestino e in alcuni casi, quando l’organismo è particolarmente debilitato e il sistema immunitario molto ridotto, può diventare aggressivo.

L’infezione può inoltre essere trasmessa ad altri organismi con il contatto, ma anche solamente attraverso le superfici. Nonostante medici, infermieri, operatori sanitari e gli stessi genitori dei neonati che entrano in reparto, indossino sempre tutti i dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, camici) e nonostante le scrupolose misure di sicurezza adottate dall’Azienda ospedaliera (che tra l’altro ha gestito con risultati di eccellenza i contagi da Covid), risulta impossibile abbattere totalmente il rischio di infezioni negli ospedali. Un problema che si può riscontrare periodicamente nei reparti e nelle terapie intensive. E quando accade non si può fare altro che affrontare e gestire l’emergenza.

«Sono state adottate tutte le misure atte a prevenire e controllare la situazione in Patologia Neonatale», ha sottolineato il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Daniele Donato, «Abbiamo sottoposto tutti i bambini a una verifica e sono state prese tutte le misure di cautela con gli operatori. È stato convocato per tre volte il Comitato infezioni ospedaliere». Insomma il controllo è massimo ed è stato fatto tutto il necessario per arginare il batterio. E in effetti il problema sembra destinato a rientrare: «La situazione è sotto controllo», precisa il dg Donato, «Sono state adottate le procedure per la messa in sicurezza dei bambini. Confidiamo che il problema si risolva a breve».

La presenza del batterio Klebsiella è stata riscontrata nell’ambito di alcuni controlli sui neonati attuati dagli stessi medici del reparto. Una volta rilevata la prima positività tutti i piccoli sono poi stati sottoposti a cadenza regolare, a tampone faringeo e rettale per escludere la presenza del batterio.

Tre gli step fondamentali per il contenimento dell’infezione: lo screening dei pazienti, l’isolamento dei colonizzati/infetti, il trattamento dell’infezione. Intanto, per evitare che si aggiunga qualsiasi rischio dall’esterno, sono state drasticamente ridotte le visite. Se normalmente entrambi i genitori potevano entrare una decina di minuti al giorno per salutare il loro bambino, nell’ultima settimana l’ingresso è consentito a un solo genitore. —
 

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