Bernardo Bellotto E il nipote rivaleggia con lo zio Canaletto

Qui sopra di Bernardo Bellotto «Rio dei Mendicanti e la Scuola di San Marco» In alto la via Krakowsie a Varsavia
Il vedutismo veneziano del '700, storicamente riflette il canone dell' Illuminismo. Con la sua estetica che abbandona le visioni capricciose o romantiche per una rappresentazione più rigorosamente scientifica del reale. Molti autori di vedute utilizzano la camera ottica per verificare sul campo lo schema prospettico scelto. Il Vedutismo nasce a Roma alla fine del '500. Si sviluppa durante il '600 come pittura di ruderi e antichità. Si caratterizza come ripresa della contemporaneità architettonica negli ultimi decenni del secolo, fino a trovare a Venezia il terreno ideale e le interpretazioni più originali. Anche se nella città lagunare incombe il declino economico/politico, la Repubblica vive in pace per lungo tempo. Diventando il grande centro della cultura internazionale. La capitale mondiale dell'arte che detta il gusto artistico. Come Parigi nell'Ottocento e New York nel '900. A decretare il successo del genere contribuiscono diversi artisti. A cominciare da Luca Carlevarijs che si allontana dalla tradizionale veduta ideale o di fantasia rielaborando in modo personale gli impianti prospettici e inserendoli in particolari effetti atmosferici. Continuando con Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, che molto presto si impone come l'assoluto big della veduta. La rende più rigorosa, perfezionandone la tecnica e incrementandone la resa cromatica. Per arrivare a Bernardo Bellotto, nipote del più celebre Antonio Canal, soprannominato il Canaletto, protagonista della prossima mostra al Sarcinelli di Conegliano, dall'undici novembre 2011 al quindici aprile 2012. Omonimia che crea qualche problema allo zio e «la nascita di una lunga serie di equivoci». Quando Antonio arriva a Londra nel 1746 si sparge la voce che lui non è il vero Canaletto che vende le opere ad un prezzo salatissimo ma un oscuro assistente. Per evitare di essere giudicato un impostore pubblica un annuncio sul Daily Advertiser invitando gli interessati a recarsi nella sua abitazione mentre dipinge il Tamigi. Le conseguenze di questa imbarazzante situazione hanno invaso anche gli studi specialistici più accreditati, come ha specificato in conferenza stampa il curatore della mostra, Dario Succi, portandoli a dilatare il catalogo delle opere di Canaletto e a restringere il numero delle vedute veneziane assegnate a Bellotto, non più di sei. La mostra del Sarcinelli promossa dal Comune di Conegliano, prodotta e organizzata da Artematica, con i suoi quaranta dipinti di sicura attribuzione stilistica servirà a ristabilire le giuste attribuzioni. La rassegna si articola in quattro sezioni: il vedutismo a Venezia; Bellotto; le incisioni di Venezia dei contemporanei di Bellotto; il clan dei Canal. Una piccola sezione che accomuna Canaletto, il padre Pietro Canal e Bernardo Bellotto. Si potranno ammirare le tappe fondamentali del suo percorso artistico: dalle vedute di Venezia e delle città italiane, Firenze Lucca Roma Milano Torino Verona, alle raffigurazioni di alcune capitali europee. Bellotto, inizialmente allievo dello zio, si allontana presto da Venezia. Il soggiorno in varie corti gli permette di approfondire la rappresentazione oggettiva della veduta. Ha segno incisivo, solida concretezza delle forme, contrapposizione più decisa degli ambiti luminosi con quelli in ombra. Eliminando il «pulviscolo dorato» che Canaletto introduce tra l'osservatore e il quadro. I marcatori linguistici che definiscono la produzione del Bellotto si configurano quindi, nella precisione delle architetture sempre più distanti da quelle virtuali. Nella vibrazione della luce. Nel non mescolare, se non raramente, i colori alla ricerca di sfumature. Vive nelle corti del nordest europeo: l'artista con una bellissima serie di vedute trasforma Dresda nella Venezia del Nord; abita anche a Vienna a Monaco, concluderà la sua esistenza a Varsavia dove crea un ciclo di 26 vedute tra il 1770 e il 1780, con la sua capacità di rifarsi al vero, Bellotto raggiunge uno dei vertici della cultura figurativa del '700. Artisticamente si esprime attraverso una luminosità nitida cogliendone i riflessi mutevoli freddi. Tipici del paesaggio nordico. Nella narrazione attenta degli avvenimenti del quotidiano mette in risalto la sua capacità di osservazione.
«Bernardo Bellotto. Il Canaletto delle corti europee». Conegliano Palazzo Sarcinelli Dall'11 novembre 2011 al 15 aprile 2012
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