Berto’s, un taglio sartoriale per le cucine professionali

L’azienda padovana nata nel 1973 cresce grazie a ricerca e soluzioni su misura Le vendite in oltre 100 paesi esteri garantiscono il 90 per cento del giro d’affari

Tra le eccellenze che rappresentano il made in Italy nel mondo c’è Berto’s, azienda di Tribano a Padova, che esporta in oltre 100 paesi le sue cucine professionali. Con un fatturato di circa 22 milioni nel 2013 ed una previsione di crescita per il 2014 intorno al 3%, Berto’s non ha sofferto la crisi che ha colpito con forza le aziende del settore casa.

Ricerca, formazione e un’attenzione costante al miglioramento dei processi produttivi sono gli elementi di un modello di gestione che ha permesso all’impresa di crescere con costanza fino dalla sua fondazione, nel 1973. Attenzione dunque alle tendenze più innovative quali le tecnologie a induzione e il risparmio energetico ma anche una sensibilità crescente verso la sartorialità.

«All’interno del nostro stabilimento produttivo di Tribano abbiamo allestito anche un piccolo atelier dove fanno mostra di sé alcuni prototipi pensati per clienti particolarmente esigenti e raffinati» spiega Enrico Berto «è un segmento in crescita che è di stimolo per tutti e ci rende ancora più orgogliosi di quello che facciamo». Uno degli elementi importanti del processo produttivo, quello che ha permesso a Berto’s di sviluppare in 5 anni tecnologie a induzione che oggi rappresentano il 50% del fatturato dell’azienda, è proprio il laboratorio di ricerca e sviluppo che occupa una decina di tecnici e ingegneri specializzati, circa il 10% dell’intera forza lavoro dello stabilimento. «Cerchiamo di essere sempre un passo in avanti rispetto ai nostri competitor internazionali» l’a.d. «ma non possiamo prescindere dalla formazione continua che fa del nostro gruppo di lavoro un motore sempre aggiornato e competente della nostra attività».

Formazione tecnica dunque ma anche linguistica e culturale per una realtà che ogni giorno si confronta con clienti dei più diversi paesi nel mondo. E se è ancora l’area europea quella che rappresenta oltre il 70% del fatturato di Berto’s nel mondo, sono in crescita costante i mercati del Medio Oriente e del Far East per una realtà che proprio nell’export vede circa il 90% dei propri introiti. «Lavoriamo molto con i paesi della penisola Araba, con la Russia e con tutte le grandi città del Far East, quelle dove i grandi alberghi internazionali e i migliori ristoranti sono più presenti» continua Berto «forti di una cultura del made in Italy che proprio nella cucina ha uno degli elementi di più strutturati».

Una tipologia di prodotto capace di rispondere alle esigenze della cucina internazionale non può prescindere dalle esigenze tecniche di ciascun paese: «in Nordeuropa, Svizzera, Russia e parzialmente in Medio Oriente, vanno molto le tecnologie a induzione mentre in Italia e in molti paesi asiatici è il gas a farla da padrone. E tuttavia solo in Europa ci sono una ventina di reti diverse e noi dobbiamo produrre con un occhio attento alle normative di ciascun paese ».

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