Bianchi e neri, prezzi differenti come “Gloria” anche tanti altri

Prezzi differenti per i neri e per i bianchi. Non si tratta di un caso isolato a Padova. Come fa il salone d’acconciatura africano “Gloria” di via Tommaso (che ieri ha ricevuto dalla polizia locale quattro sanzioni da 250 euro, per mille euro di totale, ma solo perché quattro lavoratrici al momento dell’ispezione erano sprovviste di camice) lo fanno la maggior parte dei parrucchieri esotici. E non sarebbe una questione di razzismo, come spiegava ieri anche la titolare del salone a cui è stato confiscato il listino prezzi dalla polizia municipale. Si tratterebbe infatti di prezzi differenti per una questione di laboriosità, tempi e prodotti. Il salone “J. Nollywood Beauty Center” di via Avanzo, dietro alla stazione ferroviaria, all’Arcella, lavora esattamente allo stesso modo del parrucchiere “Gloria”. Non ha i listini con la scritta “black” o “white”, ma la titolare spiega che ci sono tariffe diverse per la persona di colore e per quella bianca. «Un taglio di capelli semplice per l’uomo costa 6 euro se ha la chioma afro tipica delle persone di colore, 10 euro se invece ha i capelli di tipo occidentale», spiega Evelyn Imazongbore, proprietaria di origine nigeriana. «I capelli sono diversi: quelli dei neri, soprattutto dell’uomo, richiedono in genere meno tempo e meno impegno, si asciugano in pochi minuti e non hanno bisogno di piega né gel», prosegue la parrucchiera, da cinque anni nel salone di via Avanzo ma da sempre presente in città. «L’uomo bianco invece richiede l’utilizzo di più prodotti e tempi di lavorazione più lunghi, per quello di solito viene un po’ di più». E lo stesso nel salone di Evelyn vale per la donna. Anche in questo caso i prezzi sono differenti. Prendiamo ad esempio le classiche treccine su tutta la testa: «Se faccio le treccine a una donna di colore ci metto quattro o cinque ore, se le faccio a una donna bianca almeno sei o sette ore», spiega l’acconciatrice, mentre mostra un depliant con le pettinature tipicamente africane. «Il motivo è che i nostri capelli hanno una struttura diversa dai vostri, sono molto più consistenti e facili da lavorare, mentre quelli dei bianchi sono scivolosi e sono quindi molto più difficili da acconciare», prosegue Evelyn, che trova ingiusto che la collega di via Tommaso sia stata additata di razzismo: «Non ha niente a che vedere con il razzismo avere prezzi diversi. Razzismo sarebbe mettere un cartello fuori con scritto i bianchi non entrano», conclude la parrucchiera che spiega di avere una clientela variegata di bianchi e neri e che sottolinea infine: «Nessuno si è mai lamentato di noi e dei nostri prezzi».(a.f.)
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