“Bidoni” a banche e fornitori sul banco degli imputati in 4

Accendevano fidi, compravano beni, saldavano una rata e sparivano dietro lo “schermo” di due società (Eurostand e Luna Traslochi), raggirando da una parte i fornitori e dall’altra gli istituti di credito. Poi la banda è stata smascherata grazie al lavoro della Guardia di Finanza coordinati dal pm Sergio Dini. Ora saranno processati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa in quattro: Cristiano Carossa, 47 anni, di Mestrino, titolare di Luna Traslochi e Allestimenti; Federico Danieletto, 44 anni, di Albignasego, titolare di Europstand, Euroservice, Peter srl e socio della discoteca Showroom situata a Noventa Padovana; Giovanni Vettorello, 32 anni, di Padova; Adriano Zatra, 70 anni, di Malo (Vicenza), ex dipendente Unicredit, difesi dai legali Alberto Di Mauro, Giovanni Adami e Pietro Masutti. È stato il gup padovano Cristina Cavaggion a decidere il rinvio a giudizio: il processo è fissato per il 9 maggio davanti al tribunale di Padova. Si sono costituire parti civili due società e banca Unipol.
L’inchiesta scatta in seguito al ritrovamento di un magazzino pieno di merce per 4 milioni di euro, che si sospetta rubata, da parte dei carabinieri di Pionca e di Mestrino. Merce molto diversa come vini pregiati, televisioni, computer, condizionatori, carburante, materiale idraulico, materiali per pulizia, muletti elettrici di ultima generazione. Il comune denominatore? Il pagamento concordato risulta dilazionato in più soluzioni ma in realtà solo la prima rata è stata saldata mentre il resto è insoluto. La ragione? Gli assegni bancari consegnati ai fornitori al momento dell'incasso erano scoperti o con una firma contraffatta. Gli accertamenti portano a Vettorello: era lui a trattare con i fornitori presentandosi come Manuel Costa e fornendo utenze telefoniche di vita breve per evitare di essere rintracciato. L’altro filone d’indagine riguarda i rapporti tra i quattro e le banche (in particolare Unipol). Rapporti tenuti per lo più da Zatra: ottenendo la classificazione della doppia “A” (massima affidabilità) in nome e per conto di alcune società, era riuscito a incassare fidi e anticipi per 300 mila euro. (cri.gen.)
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