Biglietti falsi, 100 truffati ma qualcuno li fa entrare

PADOVA. La truffa dei biglietti falsi sul web ha fatto circa 100 vittime anche ieri, tra i fan allo Stadio Euganeo di Padova. Il problema era già stato segnalato sulla pagina Facebook Vascoskonvolti Fan Club per la data zero di Lignano Sabbiadoro e per i due concerti di Torino. Sono caduti nel tranello dei pirati del web gli appassionati che si sono trovati a tentare l’acquisto dei biglietti quando quelli ufficiali, venduti da www.vivaticket.it, erano già esauriti. Ma c’è un lieto fine inatteso anche se nessuno se ne assume la paternità, per ovvi motivi. Qualcuno è riuscito infatti a “trattare” e fare entrare le persone che avevano speso tutti quei soldi senza avere nulla in cambio. Nota positiva di una trasferta che si annunciava “drammatica”: pagare oltre 100 euro per non avere nulla in cambio.
Ieri pomeriggio, la giovane padovana Valentina, al suo primo concerto, insieme ai suoi amici è andata ritirare alla biglietteria dell’Euganeo i biglietti, così come le era stato detto di fare dai suoi interlocutori virtuali, ma alla cassa si è sentita dire che era stata truffata, e che la ricevuta in suo possesso era falsa, praticamente carta straccia.
La ragazza, disperata, racconta: «Ho deciso di comprare i biglietti andando sul sito ufficiale di Vasco Rossi, dove ci hanno detto che erano finiti e si veniva rimandati a un link che ci ha portato sul sito www.vivaticket.eu». Qui scatta la trappola, perché il sito ufficiale, invece, è www.vivaticket.it. «Abbiamo acquistato sette biglietti» continua Valentina «ognuno a 115 euro per un totale di 805 euro. Eravamo tranquilli anche perché a casa ci è arrivato un foglio con la ricevuta che abbiamo esibito in biglietteria. Ma lì è stata una doccia fredda, ci hanno spiegato che siamo stati truffati. Abbiamo denunciato subito la questione agli agenti della Guardia di Finanza all’Euganeo e vedremo cosa succederà».
Vicino alla biglietteria, ieri pomeriggio, insieme a Valentina a denunciare la truffa informatica c’erano decine di persone. Sessantacinque, dirà la Guardia di finanza a fine giornata. Un centinaio circa secondo quando risulta al mattino. «Saranno un centinaio» conferma Valentina. Al momento, alla Guardia di Finanza di Padova risulta che siano circa cinquanta le persone cadute nella trappola forse perché qualcuno ancora non è riuscito a denunciare la situazione»
Truffe simili erano già state denunciate per i concerti di Lignano e di Torino, data zero e data di partenza ufficiale del tour: «Non ne sapevo nulla» dice sconsolata Valentina a metà giornata «era la prima volta che compravo dei biglietti su internet. Questo doveva essere il mio primo concerto. Forse ci faranno entrare lo stesso, ma al momento non c’è nulla di certo». Nel tardo pomeriggio poi la situazione si è sbloccata in modo favorevole, nel senso che le autorità si sono prodigate per risolvere la situazione, senza però dirlo ufficialmente. Con un’altra data prevista oggi non sarebbe stato prudente. Sai mai che il giorno dopo ne arrivano 200 accampando diritti.
Tuttavia, è da mesi che gli inquirenti tengono sotto controllo internet, consapevoli che il “Vasco Non Stop Live 2018” sarebbe stata un’occasione ghiotta per i truffatori del web.
Le indagini della polizia postale dell’Emilia-Romagna, coordinata dal pubblico ministero Luca Venturi, ha portato a oscurare dei siti che sono stati sequestrati grazie a un provvedimento del giudice per le indagini preliminari Alberto Gamberini. Due sospetti risultano indagati per i reati di sostituzione di persona, contraffazione di marchi e turbata libertà di commercio. E il caso vuole che nell’inchiesta bolognese i promotori della truffa fossero entrambi padovani, ragionevolmente lo snodo di un’organizzazione molto più ramificata. I siti oscurati erano simili nei nomi e nella grafica a quello ufficiale (www.vivaticket.it): vivaticket.eu, vivatickets.eu, privatetickets.it e privateticket.eu. Evidentemente il contrasto degli inquirenti non è stato sufficiente a impedire che qualcuno ripetesse la truffa. Ieri pomeriggio nonostante i controlli erano diversi i “bagarini” che vendevano e compravano i biglietti vicino allo stadio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova