Bimba di due anni sfugge ai genitori e annega in piscina

BOVOLENTA. Tra una festa e una tragedia a volte c’è la distanza - quasi impercettibile - percorsa dagli occhi che si voltano altrove. La distrazione di un attimo, lo sguardo che si lascia rapire. In quei pochi istanti si insinua l’irreparabile, che è condanna eterna al senso di colpa.
Country Club di Bovolenta, nove e un quarto di sera, ieri. C’è una festa di compleanno, trenta invitati circa. La piccola Tina - due anni e quattro mesi di curiosità e voglia di scoprire il mondo - si allontana, non vista, da papà e mamma, che un po’ sono distratti dalla serata e un po’ sono concentrati sulla sorellina più piccola, che ha poco più di un anno. Tina sparisce. E quando tutti all’improvviso la cercano, uno la trova nell’acqua della piscina, che è alta poco più di un metro e non dovrebbe costituire un pericolo ma è comunque troppo profonda per una bimba così piccola. Tina è già morta, sta a pancia in giù, la tirano fuori dall’acqua, due medici provano a rianimarla ed è uno strazio infinito per tutti, ma soprattutto per mamma Nana Traore e per papà Banouhoun Samake.
Incidente, tragica fatalità, stabiliscono in breve tempo i carabinieri di Piove di Sacco e il pubblico ministero di turno, intervenuti sul posto mentre il locale si svuota di amici increduli e addolorati. Non c’è colpa, non c’è responsabilità di nessuno. Non della struttura, che è un bel bed&breakfast, scelto da tanti - soprattutto d’estate e soprattutto per quella piscina - per celebrare feste private, matrimoni e altri piccoli e grandi eventi. Non dei genitori, cui si può solo imputare - appunto - la distrazione. E che hanno già la loro condanna, immediata.
Tina aveva due anni e quattro mesi. È nata a Cittadella, viveva a Piazzola sul Brenta e nelle vene aveva sangue del Mali. Da lì arriva suo papà, giunto per primo della famiglia in Italia e poi tornato in Africa per una vacanza durante la quale conosce Nana Traore, sua futura moglie. I due, poi, nel 2013 vengono insieme in Italia, si stabiliscono qui, nel Padovano. Banouhoun ha trovato lavoro a Limena, come operaio metalmeccanico, e quindi lui e Nana possono mettere su famiglia. E infatti alla fine del 2013 nasce Korotimi-Tina, per tutti solamente Tina. E un anno dopo un’altra sorellina. Una famiglia ben integrata. Con due bambine bellissime. E che ieri era stata invitata alla festa di compleanno di un ragazzo, un adolescente figlio di amici. Doveva essere - ed era stata, fino alle nove di sera - una festa molto bella, perché il posto era accogliente, perché i bambini giocavano felici. Poi la disgrazia. Tina che si allontana, Tina che non si trova, Tina che infine è nell’acqua. Tra i presenti ci sono due medici, provano inutilmente a rianimarla, ma sono passati troppi minuti da quando la piccola è annegata e non c’è più nessuna speranza di strapparla alla morte, di rimediare a quel momento di disattenzione.
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