Biometano a Piombino Dese, è arrivato il sì alla conversione del sito

Voto favorevole in Conferenza dei servizi, sono state indicate alcune prescrizioni. Il sindaco rassicura sulle condizioni attuali. L’azienda Mason: «Ora avanti tutta»

Francesco Zuanon
Uno striscione di protesta
Uno striscione di protesta

 

Via libera dal Suap, lo Sportello unico attività produttive della Federazione dei Comuni del Camposampierese, alla riconversione dell’impianto di biogas della Società Agricola Fossetta di Torreselle, in impianto per la produzione di biometano da 490 smc/h (lo standard metro cucubo orario).

Il voto favorevole è stato espresso da tutti i sei enti convenuti nella Conferenza dei servizi legittimati a pronunciarsi sull’intervento: Comune di Piombino Dese, Consorzio di bonifica Acque Risorgive, Usl 6 Euganea, Provincia di Padova, Ap Reti Gas spa e Comando provinciale dei vigili del fuoco. Si sono dichiarati invece non competenti Avepa di Padova, Arpav e Regione Veneto, direzione Agroambiente, mentre l’ente Parco Fiume Sile di Treviso aveva comunicato di non poter esprimere il parere di competenza.

L’approvazione è tuttavia subordinata al rispetto di cinquantaquattro condizioni che spaziano dalle prescrizioni di carattere generale a quelle progettuali fino alle prescrizioni di utilizzo dell’impianto, (ben quarantuno).

Il nuovo impianto che utilizzerà i residui delle lavorazioni dei campi, i liquami provenienti dalle stalle degli allevamenti e la pollina (escrementi avicoli) per la produzione di biometano, ottenuto dal biogas prodotto dalla fermentazione nei digestori, vedrà quindi la luce previa il rispetto delle condizioni imposte dalla Conferenza.

In questi mesi forti sono state le proteste dei residenti di Torreselle, in particolare dei residenti in via Montegrappa e via Fossetta, per il timore che il nuovo impianto comporterà «un aumento del traffico, degli odori già oggi insopportabili, dei materiali non controllati in arrivo da fuori e dell’inquinamento di falde acquifere e dell’ambiente naturale delle sorgenti del Sile».

Ora che la decisione è presa, è il sindaco Cesare Mason ad esprimere le sue rassicurazioni: «Sono complessivamente soddisfatto del provvedimento conclusivo della procedura Suap. Per quanto mi fossi espresso con il Consiglio comunale contro la concessione, non posso non rilevare come le condizioni apposte, in particolare dal nostro ufficio tecnico, vadano nella direzione voluta della più ampia tutela dei diritti dei residenti imponendo all’impresa, allo stato, di non portare alcuna maggior quantità di prodotto nell’impianto, scongiurandone così il possibile ampliamento. Pende inoltre la possibilità che l’autorizzazione sia comunque annullata dagli uffici comunali, in autotutela, alla luce del parere tardivo dell’Usl che non possiamo non considerare. Il lavoro fatto», conclude Mason, «è stato tecnicamente inappuntabile».

Dal versante dell’azienda, Fabio Mason commenta: «Siamo soddisfatti e rispetteremo le prescrizioni indicate. Ora attendiamo la nuova asta per l’assegnazione delle quote di produzione di biometano».

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