Bitonci al lavoro sulla squadra e con Zaia proclama: «Stop nuovo ospedale»

Il nuovo sindaco resta nella sua casa a Cittadella: "Mi trasferirò quando la città sarà sicura per i miei figli". Il governatore regala la bandiera del Veneto al neo sindaco «La esporrò a palazzo Moroni una volta fatta la giunta». L'assessore alla sicurezza "in pectore" Maurizio Saia in redazione: "Rispetto della legalità e trasparenza. Ecco le parole nuove per Padova"
BARSOTTI - BITONCI IN COLLEGAMENTO CON PORTA A PORTA
BARSOTTI - BITONCI IN COLLEGAMENTO CON PORTA A PORTA

PADOVA. "Mi trasferirò a Padova quando la città sarà più sicura per i miei figli”. Ha risposto così, ironizzando sulla sua residenza a Cittadella, il neoeletto sindaco di Padova Massimo Bitonci a chi gli ha chiesto se, dopo aver conquistato il fortino di Palazzo Moroni avesse, preso in considerazione l’idea di trasferirsi in città. “La mia famiglia vive a Cittadella e i miei figli è lì che vanno a scuola – ha risposto - .Io mi sento padovano, è qui che sono cresciuto ma il problema non è dove si è nati o dove si vive, ma piuttosto realizzare quello che ha promesso di fare”.

L’ormai ex senatore e capogruppo della Lega Nord, in campagna elettorale era stato attaccato duramente dagli antagonisti per la sua residenza a Cittadella (dove è stato sindaco per dieci anni), reo, secondo l’apparato del Pd, di non conoscere le problematiche di Padova. Ieri, durante la conferenza stampa post-elezione e dopo aver ricevuto la bandiera della Serenissima dal governatore Luca Zaia, Bitonci ha ribadito la sua convinzione che queste offensive siano state controproducenti per i suoi avversari politici. “Mi hanno attaccato soprattutto per questo motivo – ha evidenziato – e alla fine il loro atteggiamento si è rivelato un autogol. Non è la mezzora di macchina che c’è tra casa mia e Palazzo Morini il problema e comunque, quando Padova sarà più sicura per i miei figli, come lo è Cittadella, magari ci penserò” ha chiuso sorridendo il nuovo sindaco di Padova.

Subito al lavoro per la giunta. «Lascerò subito il mio ruolo da senatore perchè è incompatibile con la mia elezione a sindaco. Fare l'amministratore mi piace e per questo ho scelto Padova. All'inizio gli altri avevano detto che i padovani non mi avrebbero votato perchè ero di Cittadella ma questo argomento gli si è rivoltato contro. Proprio andando a vedere com'era stata amministrata Cittadella hanno deciso di votarmi». Così Massimo Bitonci, il giorno dopo la sua elezione a sindaco di Padova.

Il nuovo sindaco, dopo qualche ora di meritato riposo, è già al lavoro per la formazione della giunta: «La faremo entro una settimana, voglio scegliere le persone migliori per i singoli referati. Dobbiamo spogliarci delle bandiere di partito e lavorare per il bene della città».

Nuovo ospedale, fine del progetto. «Dobbiamo cambiare il nefasto progetto del project financing per il nuovo ospedale di Padova», ha detto il neo eletto. «Ne parlerò nei prossimi giorni al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia», ha aggiunto Bitonci, cercando un asse con il compagno di partito in un’opera che coinvolge, oltre a comune e regione, anche l’Università. Con l’elezione di Bitonci, poi, perderà probabilmente un pezzo il progetto «PaTreVe», ovvero quello di una grande città metropolitana che da Venezia si allarghi anche a Padova e Treviso.

Il regalo del governatore: la bandiera del Veneto

Il voto: "Vado a piedi fino al Monte Grappa". l giorno dopo il successo che, dopo dieci anni, ha scalzato il centrosinistra dal governo cittadino, Massimo Bitonci ha commentato la sua vittoria ma anche svelato alcuni retroscena. «Il giorno del voto sono stato al Santo, a San Leopoldo e a Santa Giustina» ha spiegato il neo primo cittadino. «Domani (oggi, ndr) come mi ero promesso in segno di ringraziamento, andrò a Crespano del Grappa, al Santuario della Madonna del Covolo e poi andrò a piedi fino al Monte Grappa».
 

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