Bitonci: "Mi ricandido, stavolta senza traditori"

Le reazioni alla caduta del sindaco di Padova. Zaia: "Brutta pagina politica, motori accesi per farlo rieleggere"
Massimo Bitonci
Massimo Bitonci

PADOVA. «Sicuramente mi ripresenterò alle prossime elezioni comunali a Padova, ma questa volta senza i traditori». Così il leghista Massimo Bitonci, dopo essere stato sfiduciato dalla maggioranza dei consiglieri comunali a Padova, che hanno fatto così cadere la sua giunta.

Raffica di reazioni alla notizia della caduta di Bitonci, che diventa subito un caso politico nazionale. «È caduta la giunta Bitonci a Padova, il comune più grande amministrato dalla Lega», annuncia di primo mattino su Facebook Alessandra Moretti, capogruppo Pd nel consiglio regionale del Veneto. 

In difesa di Bitonci interviene dall'estero, dove si trova in missione, il governatore del Veneto Luca Zaia, anche lui della Lega: «Una brutta pagina di storia, perché non esistono giustificazioni per chi, dalla maggioranza, si dimette per mandare a casa il suo sindaco. Negli scenari che uno può immaginare questo è il caso peggiore - ha aggiunto Zaia -. Noi amministratori siamo eletti per realizzare il programma: dibattiti interni devono servire per questo, è inaccettabile mandare a casa un sindaco così. Abbiamo già i motori accesi per Verona - ha sottolineato -. Ora li useremo anche per riportare Bitonci a fare il sindaco di Padova. Quanto accaduto è inconcepibile non solo per la politica ma anche per i cittadini, che erano contenti del loro sindaco. Il conto di questo disastro qualcuno lo dovrà pagare».

«Prove tecniche di centrodestra unito. A Firenze? Macchè, a Padova. I grandi successi di Salvini», ironizza su Twitter il vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini

Il più duro nel Carroccio veneto è il segretario nazionale Gianantonio Da Re, che chiede di cacciare Forza Italia dalla giunta regionale: «Se FI ha ritenuto di dover uscire da Palazzo Moroni abbia la coerenza di uscire anche da Palazzo Balbi; che cosa verrebbe a farci? Da questa notte la politica è radicalmente cambiata. Con quanto è accaduto a Padova, cambieranno completamente i rapporti tra la Lega Nord e Forza Italia», ha detto il trevigiano Da Re, in viaggio verso Firenze. «La caduta della giunta comunale di Padova è una manovra chiaramente voluta e diretta all’esterno e FI ne dovrà render conto», continua, spiegando che domani (domenica) mattina sarà convocato il consiglio direttivo nazionale, in cui saranno assunti i primi provvedimenti. «È certo, in ogni caso, che Bitonci si ricandiderà a sindaco di Padova», ha concluso. Oggi Bitonci parlerà dal palco di Firenze, proprio prima di Matteo Salvini.

Eppure l'assessore regionale di Forza Italia, Elena Donazzan, prende decisamente le paerti di Bitonci: Un detto, che credo valga in politica come nella vita, dice che sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani. Ebbene, chi dal centrodestra a Padova ha fatto cadere la giunta del sindaco Bitonci, che stava risanando la città dopo anni di governo della sinistra, dovrebbe farsi un serio ed accurato esame di coscienza perché con la propria azione distruttiva ha tradito il mandato degli elettori padovani dinanzi ai quali ora dovranno assumersi le proprie responsabilità, come anche Furlan e Marin che con dei ruoli importanti di partito non hanno saputo gestire una situazione che non ha solo cadute politiche locali ma nazionali». Donazzan parla di «manovre di palazzo» e aggiunge: «Questi soggetti sono dei voltagabbana alla stregua dei Verdini e degli Alfano - riprende Donazzan - e il presidente Berlusconi ha perfettamente ragione a chiedere l'introduzione del vincolo di mandato. Credo inoltre che chi ad ogni livello intende mettere in discussione l'alleanza Forza Italia-Lega Nord, che in Veneto sta governando in modo serio e virtuoso, agisce per favorire la sinistra e Renzi e non per ricostruire un area conservatrice, popolare e liberale che possa tornare al governo della nazione per dare agli italiani le risposte che attendono».

Durissimi contro Bitonci anche i grillini: «Del sindaco leghista ricorderemo solo le imbarazzanti provocazioni, le battaglie anti-kebab e ebola, ma nessun risultato per la città. Il suo piano per la sicurezza è rimasto uno slogan, la sua battaglia contro il degrado mai iniziata. Bitonci e la Lega hanno umiliato Padova e la sua immagine nel mondo». Così il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale veneto, Jacopo Berti sul blog di Beppe Grillo che attacca: «È ora di restituire dignità a questa città, di ridarle lo spessore culturale che l'ha resa grande. Per i cittadini questa è una liberazione e ora ci chiedono di cambiare. Noi siamo pronti».  

 

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