Blitz al Centro ingrosso Cina: lo scontrino? Un conto fatto a mano
PADOVA. Proposta di liberalizzazione del commercio in regime di concorrenza la più illiberale che si possa immaginare. Qualcosa non quadra.
Metti una mattina a spasso tra i mille negozi del Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti in zona industriale a Padova, sui terreni dove fino a qualche anno fa le officine meccaniche Stanga producevano i treni e i metrò.
Una città nella città; un porto franco dove le regole che fanno penare gli esercizi dall’altra parte della tangenziale non esistono. Dove vendere, per i gestori dagli occhi a mandorla, è bello quanto comprare per i “ricchi“ pensionati a 800 euro al mese, cui il ministro Fornero in lacrime non voleva concedere l’adeguamento all’inflazione.
Poi s’è pentita, ma loro si ostinano (gli sparagnini) a prendere ogni settimana l’autobus numero 7, portandosi dietro una sporta dentro cui infilano un po’ di tutto, anche alimentari dai nomi esotici, raccolti entro cassette sollevate dal pavimento tramite bancali in legno di pochi centimetri: bovoletti, tuberi ed erbe strane, messi là come capita accanto a scatoloni, scope e quant’altro, che farebbero rizzare i capelli all’ufficio Igiene. Casomai li vedesse.
Eppure mica si fatica a vederlo quell’enorme suk grigio tappezzato da centinaia di cartelli, un po’ in italiano e un po’ in lingua madre: pelletterie, abbigliamento, scarpe, casalinghi, giocattoli, bigiotteria, calzetti... persino palestra e massaggi, dopo aver ecceduto in «nidi di rondine» al locale ristorante. Paradiso di dettaglianti poveri?
Certo che no. Perché anzi i commercianti vi arrivano da ogni parte del Veneto e se ne tornano a casa carichi di merce in nero, da rivendere a prezzi accettabili a cittadini stremati dalla crisi. Certo stupisce vedervi parcheggiate vetture così numerose e lussuose; mentre poche centinaia di metri più avanti il centro grossisti italiano, quasi deserto, sta tirando le cuoia per debito d’ossigeno o di contante che dir si voglia, visto che nessuno corre più a fare shopping nemmeno nella stagione dei saldi.
Né un grossista italiano potrebbe impunemente decidere di tirar su un tramezzo nel suo magazzino ed affittarne una parte per prolungarsi la sopravvivenza: come accade nella Cina-è-vicina padovana, dove dall’enorme spazio di due enormi capannoni divisi da un muro simil-Berlino ante 1989 sono stati ricavati decine e decine di loculi vendi-di-tutto.
Metti due amiche – allodole attirate dal luccichìo di orecchini e bracciali : ne comprano pochi pezzi del valore di pochi euro (qualcuno di poche decine di centesimi) e vanno alla cassa a pagare.
Il cinesino fa il conto e attende il contante con gli occhi incollati a un videogioco, mentre la moglie precisa: «Plossima volta compli più pezzi, noi glossisti».
Lui incassa e via, pecunia non olet. Lo scontrino....che loba è? Ombrelli, valigie, mi prendo una forbice, anche 4 cappelli di carnevale, oh le scarpe... «no di vera pelle», ma che vogliamo per “dieci euli “ ? Pochi euli di qua, pochi di là e lo scontrino... che loba è? Abbigliamento-donna, due abitini grigi e uno nero : «15 euli l’uno, se ne plendevi 10 elano sette».
Vabbè, sarà per la prossima volta. Fili volanti, un pavimento caldo perché sotto ci corre il riscaldamento e sopra ci stanno mille scatole... qua se scoppia un incendio è l’inferno, altro che i morti della Concordia al Giglio.
Nessuno vede? Nessuno plovvede? Jeans, giocattoli, fornelli, pentole, minuterie metalliche, guanti, fiori di plastica, belle le borsine da sera di tutti i colori. «Ne devi complale 10 pezzi pelò», dice il grossista made in Cina e con business a Padova.
Oddio, dieci cluth tutte assieme. ... Arriva la Provvidenza Divina: «Scusi signora, io ne comprerei 6 pezzi, se lei ne aggiunge 4 ...». Fatta la società di fatto. Alla cassa niente scontrino ma un fogliettino rosa da tramandare ai posteri: «7x 6= 42... 2X 7 = 14... 1x8= 8» ... tira una riga, totale 64 euro.
Puliti, senza Iva, senza tasse, senza fastidi per nessuno. Più liberalizzazione di così. Ma qui nessuno fa mai un controllo, come da quegli impuniti di Cortina, per dire? Beh, ogni tanto qualcosa sequestrano. E poi ? «Poi cosa, scusi ? Non si è tlovata bene qui ?».
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