Blitz contro terrorismo neofascista 14 arresti, preparavano attentati

Quattordici le persone arrestate, 44 in tutto gli indagati. Alcuni ipotizzavano atti terroristici volti a colpire esponenti dello Stato. Nel mirino anche questure e sedi di Equitalia. Al vertice del gruppo che si rifaceva a Ordine Nuovo gli inquirenti collocano il 48enne Stefano Manni. Il gruppo usava Facebook come strumento di propaganda

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ROMA. Quattordici arresti in varie regioni italiane e perquisizioni a carico di altri 31 indagati. E' il risultato di un blitz dei carabinieri del Ros, coordinati dalla procura dell'Aquila, contro un gruppo clandestino che, richiamandosi agli ideali del disciolto movimento politico neofascista "Ordine Nuovo", progettava azioni violente nei confronti di obiettivi istituzionali, utilizzando i social network quale strumenti di propaganda eversiva. Nello specifico, i terroristi volevano uccidere politici e magistrati senza scorta e far saltare sedi Equitalia. Erano questi i piani del gruppo terroristico arrestato questa mattina dai carabinieri del Ros tra L'Aquila, Montesilvano, Chieti, Ascoli Piceno, Milano, Torino, Gorizia, Padova, Udine, La Spezia, Venezia, Napoli, Roma, Varese, Como, Modena, Palermo e Pavia.

Nell'ordinanza di custodia cautelare si contestano i reati di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico ed associazione finalizzata all'incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. I carabinieri hanno anche documentato "i ripetuti tentativi degli indagati di reperire armi, tramite una rapina già pianificata o approvvigionamenti all'estero".

Ipotesi attentati. Alcuni degli indagati nell'inchiesta dei pm dell'Aquila contro un gruppo di neofascisti ipotizzavano "forti azioni nei confronti di esponenti dello Stato (ministri della Repubblica, rappresentanti delle Forze dell'Ordine o magistrati): "1-10-100-1000 Occorsio (pm ucciso nel '76 ndr) e di Enti pubblici". I neofascisti arrestati nell'inchiesta dei pm dell'Aquila si proponevano il "compimento di atti di violenza (tramite attentati a Equitalia, magistrati e forze dell'ordine) al solo fine di destabilizzare l'ordine pubblico e la tranquillità dello Stato". 

I terroristi volevano creare un partito. Il piano degli indagati nell'ambito dell'operazione del Ros che ha portato agli arresti disposti del gip dell'Aquila era "basato su un doppio binario": "da un lato atti destabilizzanti da compiersi su tutto il territorio nazionale e dall'altro un' opera di capillare intromissione nei posti di potere, tramite regolari elezioni popolari con la presentazione di un loro "nuovo" partito".  

Il leader del gruppo eversivo. Al vertice del gruppo "Avanguardia ordinovista che si rifaceva a Ordine Nuovo gli inquirenti collocano Stefano Manni, 48 anni, residente a Montesilvano (Pescara) che è accusato di aver "utilizzato il web, ed in particolare Facebook, "come strumento di propaganda eversiva, incitamento all'odio razziale e proselitismo". Manni, il quale vanta un legame di parentela con Gianni Nardi, terrorista neofascista che negli anni '70 insieme a Stefano Delle Chiaie, Giancarlo Esposti e Salvatore Vivirito, era uno dei maggiori esponenti di Ordine Nuovo. -aveva anche progettato la costituzione della "Scuola Politica Triskele", legata alla creazione del "Centro Studi Progetto Olimpo", per organizzare incontri politico-culturali in varie località italiane, nonchè i cosiddetti "campi hobbit", come accadeva a cavallo tra gli anni '70 e '80. 'Avanguardia ordinovista' intratteneva contatti con altri gruppi di estrema destra con cui, secondo i militari del Ros, intendeva" unirsi nel processo di destabilizzazione e lotta politica" quali i "Nazionalisti Friulani", il "Movimento Uomo Nuovo" e la "Confederatio ".

L'ideologo. Un secondo arrestato è Rutilio Sermonti che aveva un ruolo di indirizzo ideologico, in particolare di "estensore di una nuova costituzione repubblicana basata su un ordine costituzionale di ispirazione marcatamente fascista". Residente nella provincia di Ascoli Piceno, ex aderente a Ordine Nuovo, Sermonti è considerato un prolifico scrittore-artista ed è ritenuto una delle figure più importanti del panorama degli intellettuali di destra in Italia. Si è intanto appreso che Stefano Manni, leader del gruppo neofascista, fino a 10 anni fa era nell'Arma dei carabinieri. Durante le indagini sono state utilizzate anche persone sotto copertura.

La reazione della comunità ebraica. "Per chi si ispira al fascismo non ci devono essere mezze misure. Vogliamo credere che questo immenso lavoro si possa al più presto concretizzare con sentenze esemplari". Così il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, commenta l'operazione che ha portato all'arresto di 14 neofascisti in diverse regioni d'Italia. "La notizia - afferma - è la dimostrazione di quanto le nostre istituzioni tengano alta la guardia contro ogni tentativo di rinascita di gruppi che si ispirano a ideologie antidemocratiche e che incitano alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Complimenti al generale Mario Parente e ai carabinieri del Ros, come del resto ai magistrati della Procura dell'Aquila, per il lavoro svolto. Per chi si ispira al fascismo non ci devono essere mezze misure - conclude -. Purtroppo, anche a causa dell'uso distorto di strumenti online, i neofascismi in Italia e in Europa sono una realtà che non possiamo sottovalutare. Vogliamo credere che questo immenso lavoro si possa al più presto concretizzare con sentenze esemplari".

Progettato omicidio ordinovista Affatigato. Le indagini dei carabinieri del Ros che hanno mantellato oggi una organizzazione neofascista hanno anche evidenziato "il progetto, sfumato, di assassinare il noto ordinovista Marco Affatigato, ritenuto "infame" poichè asseritamente legato ai servizi segreti". Lo riferiscono gli investigatori. Affatigato, esponente di Ordine Nuovo dal 1973 al 1976, è attualmente latitante in quanto accusato di "associazione sovversiva".


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