Blitz skinheads in 10 sedi Caritas: "Aiutano le orde di immigrati"

Sagome tricolori di morti e manifesti funebri posate dagli estremisti di Veneto Fronte Skinheads a Como, Brescia, Crema, Lodi, Reggio Emilia-Guastalla, Piacenza-Bobbio, Trento, Mestre, Vicenza e Treviso

Minacce e provocazioni xenofobe alla Caritas in 10 diocesi del nord Italia per il lavoro di accoglienza e integrazione che svolge. "Masse di stranieri ci stanno invadendo": scrive il Veneto fronte skinheads sul proprio sito rivendicando il blitz avvenuto nella notte del 24 novembre. 

Azioni - con manifesti funebri e sagome di cadaveri con i colori della bandiera italiana - fatte per "denunciare chi continua a condurre un chiaro disegno politico finalizzato all'annientamento dell'identità italiana" con leggi di "distruzione di massa" come quella sullo ius soli e il "favoreggiamento di un'invasione pianificata di orde di immigrati extraeuropei".

La Caritas è diventata un obiettivo perché "in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata ed un falso filantropismo, trova motivo di speculazione ed interesse, proponendo un pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia indifferenziata"

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L'azione intimidatoria è avvenuta a Como, Brescia, Crema, Lodi, Reggio Emilia-Guastalla, Piacenza-Bobbio, Trento, Mestre, Vicenza e Treviso.

Non si tratta della prima volta che Veneto Skinheads compie azioni di questo tipo: lo aveva fatto, ad esempio, il 28 ottobre a Mantova e Suzzara davanti alle sedi della Caritas e del Pd.

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