Boom di segnalazioni di rosari satanisti

Don Bruno durante la messa domenicale è tornato sulle coroncine fasulle «Mi contattano decine di fedeli. Dico loro di bruciare i simboli d’inganno»
Di Francesco Zuanon
POLETTO.CROCIFISSI SATANICI CAMPOSANPIERO
POLETTO.CROCIFISSI SATANICI CAMPOSANPIERO

CAMPOSAMPIERO. «Ho sentito molta gente in questi giorni, da tutto il Veneto ed oltre, ed in tanti mi hanno riportato la loro indignazione e sorpresa per aver scoperto come la corona del rosario, uno degli strumenti più forti per la nostra preghiera, possa essere attaccata in modo così esecrabile da sette, da gruppi satanici o massonici con i loro simboli d’inganno».

Don Bruno Bevilacqua ha voluto ricordare ieri, durante le omelie domenicali, il caso delle coroncine del rosario che riportano, parzialmente nascosti, alcuni simboli come il serpente, i pentagoni o i soli concentrici considerati satanici o collegabili all’esoterismo o alla massoneria.

«Qualcuno mi ha chiamato in lacrime, e non sto esagerando, perché si è reso conto di come le coroncine possano essere strumentalizzate e trasformate in semplici oggetti commerciali spacciati per sacri, ma che nulla hanno a che vedere con la fede e con la devozione mariana».

Proprio nel giorno in cui il vangelo ricordava il passo in cui Gesù scaccia i mercanti dal tempio con l’ordine perentorio «portate via quelle cose e non fate di casa mia un mercato», don Bruno ha sottolineato l’importanza di recuperare il ruolo della preghiera. «Ho cercato di tranquillizzare quanti in questi giorni mi hanno telefonato o sono passati in canonica: la coroncina falsa con i simboli satanici va eliminata, certo, anche bruciandola, ma quello che conta è la nostra fede che non deve farsi condizionare o tentare dagli inganni delle sette, dei maghi o di quanti promettono, dietro compenso, ciò che non potranno mai dare».

La reazione della gente ha sorpreso il parroco di San Marco: «Non mi aspettavo una reazione del genere: che ci fossero in giro tante corone fasulle si sapeva da tempo».

Ma evidentemente molti non ne sapevano nulla e trovate in casa queste coroncine diffusissime, si sono precipitati a consegnarle a don Bruno a chiedergli cosa farne: «Me ne continuano ad arrivare ogni giorno», sottolinea.

Non sono mancati anche i commenti critici o del tutto diffidenti da parte di chi non crede che un oggetto in plastica possa contenere in sé simboli o messaggi satanici o condizionare negativamente l’esistenza.

Scettici o convinti, ora la corona del rosario, sgranata ogni giorno o dimenticata in un cassetto, a San Marco è osservata con molta attenzione.

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