Giallo di Borgo Veneto, tutto è avvenuto in 45 minuti

Nuovo sopralluogo dei carabinieri nella villetta di Megliadino San Fidenzio. Non è stato ancora possibile sentire la 54enne ricoverata in Neurologia. Sabato 8 febbraio i funerali di Silvano Vigato

Alice Ferretti
I carabinieri di nuovo a Megliadino San Fidenzio in cerca di ulteriori elementi
I carabinieri di nuovo a Megliadino San Fidenzio in cerca di ulteriori elementi

I carabinieri del Nucleo investigativo sono tornati la mattina del 6 febbraio nella villetta di Megliadino San Fidenzio, dove lo scorso 29 gennaio è morto Silvano Vigato, agente di commercio di 65 anni, ed è stata trovata in condizioni disperate la compagna, Martina De Stefani, immobiliarista di 54 anni.

Gli investigatori, che al momento non hanno ancora sentito la donna, non in grado di sostenere un interrogatorio, sono alla ricerca di ulteriori elementi che possano in qualche modo spiegare cos’è successo quel mercoledì pomeriggio nella villetta tra via Verdi e via Rossini tra le 12.30 e le 13.15, orario in cui si sarebbe consumata la tragedia.

Giallo di Borgo Veneto, la donna si è risvegliata: potrà raccontare cosa è successo
L'abitazione a Borgo Veneto teatro del dramma

Gli orari

Alle 12.30 infatti la figlia di Martina De Stefani telefona alla madre. Una telefonata come tante, senza particolari che potessero presagire nulla di quello che è poi successo.

La 54enne dice alla ragazza che sta andando a casa di Silvano, poi la saluta. È normale, tranquilla.

Alle 13.15 alcuni vicini di casa di Vigato sentono delle urla provenire dalla villetta. Fanno riferimento a un litigio tra i due o comunque a una discussione concitata. Poi più nulla.

La figlia di Martina De Stefani dopo le 12.30 non sente più la madre. Nel primo pomeriggio prova a contattarla ripetutamente ma senza alcun esito.

Preoccupata, alle 16.30 si reca a casa di Silvano Vigato, dove la madre le aveva detto che stava andando. E qui, una volta entrata nell’abitazione, si trova di fronte alla scena di un dramma. Vigato giaceva a terra, in cucina, in una pozza di sangue. Vicino a lui una pistola calibro 22, regolarmente detenuta dal 65enne per uso sportivo. A pochi metri Martina De Stefani, anche lei a terra. Incosciente, con la bocca semi aperta, il respiro flebile ma il cuore che batteva ancora. La donna non aveva sul corpo segni di violenza.

Immediatamente la figlia chiama i soccorsi. La donna è stata intubata e trasportata con l’elisoccorso nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Padova. Qui è rimasta fino al giorno dopo, quando è stata trasferita al nosocomio di Schiavonia. Si trova qui ancora adesso, nel reparto di Neurologia.

Non è più sedata ma non è in grado di parlare e men che meno di raccontare cosa sia successo.

Le ipotesi

Una delle ipotesi è che il 65enne possa aver tentato di soffocare la donna, senza però lasciarle particolari lesioni sulla pelle.

Un’altra ipotesi è quella che la donna di fronte al corpo del compagno senza vita, in una pozza di sangue, possa aver avuto un vero e proprio choc a livello neurologico, una sorta di catalessi, stato che si può registrare di fronte a forti emozioni. Pure supposizioni, piste investigative che necessitano però di conferme.

Quello che appare certo, anche in seguito alle indagini necroscopiche disposte dalla Procura e di Rovigo e dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta, il dottor Francesco D’Abrosca, è che la morte dell’uomo sia sopraggiunta per un colpo di pistola che l’ha raggiunto al petto. Colpo di pistola che lo stesso Vigato si sarebbe auto inferto secondo la ricostruzione degli investigatori. Ma a confermarlo in via definitiva saranno l’esito della prova dello stub, che è stata fatta sia a Vigato che a De Stefani, e quello degli esami del Ris di Parma, che ha ricevuto parecchi reperti raccolti in casa e nella cucina della villetta, dove sono stati trovati i due corpi.

Ovviamente quella che tutti attendono per poter avere chiarezza sull’accaduto è la testimonianza di Martina De Stefani. La speranza è che la donna non solo possa riprendersi ma anche riuscire a ricordare cos’è accaduto il pomeriggio del 29 febbraio nella villetta del compagno e come mai lei fosse ridotta in fin di vita.

Il funerale

Intanto sabato 8 febbraio alle 10, nella chiesa di Santa Margherita d’Adige, verrà dato l’addio a Silvano Vigato, persona molto nota e stimata. Venerdì 7 alle 19 invece verrà recitato un rosario in sua memoria. 

 

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