Borgoricco: malore stronca “Zeno”, il dj del sorriso

BORGORICCO. Una morte improvvisa l’ha stroncato ad appena 46 anni. Marco Zinato, per tutti Zeno DeeJay, è mancato nella serata di sabato. La sua scomparsa ha gettato nel dolore i familiari e i tanti amici, fan e colleghi, con cui condivideva la passione per la musica, le discoteche, le serate a cercare nel sound frammenti di divertimento e un senso di vitalità ed energia.
Nella sua pagina web Zinato raccontava così il suo incrocio con la musica che gli avrebbe cambiato l’esistenza: «Cominciò tutto per caso. Fin da bambino ho sempre vissuto a stretto contatto con la musica, in special modo quella afro. Mi appassionai così tanto che già a 14 anni iniziai a comprare i miei primi vinili. Conobbi per caso in un negozio di dischi un deejay che, incuriosito per la mia passione, mi portò con lui a una festa afro: era il 1987 ed ebbi modo di mettere i miei primi dischi alla consolle di una discoteca».

Cominciava già da adolescente a scorrergli nella vene quella che sarebbe diventata la sua professione e nel 1989 iniziarono le prime domeniche pomeriggio da protagonista: faceva ballare i giovani al Seven di Mirano. Ci furono poi gli obblighi della leva militare e, al ritorno, un altro intreccio chiave, quello con Renato Curatola, un riferimento assoluto come organizzatore di afroraduni in Italia e all’estero.
Il giovane Zeno si fece progressivamente un nome, tanto da mettere in fila tappe in tutto il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino e le Marche. Nel 1994 l’approdo al celeberrimo Cotton Club, una discoteca di Campagna Lupia, nel Veneziano, che per trent’anni, dagli anni 80 all’inizio del secolo, è stata un riferimento per la musica afro. La vera svolta della carriera: «Da qui partì la mia storia», raccontava Zinato, «che proseguì con mille altre avventure in palasport, discoteche e disco pub, nei quali presenziavo per grandi eventi afro e disco che si tenevano in quegli anni».
Sarebbero arrivate tante soddisfazioni, con eventi in tutta Italia e serate in Austria e in Germania. Alla dimensione del deejay ha poi affiancato quella di produttore di dischi per la Tribal Italia, in un mix di musica tribal, funky, reggae, brasil e cosmic. Nell’ultimo periodo, nella sua sempre aggiornata pagina facebook, era stato costretto a mettere in fila una serie di annullamenti di serate, legate alle disposizioni sanitarie per il contenimento dell’emergenza coronavirus. Il padre era mancato alcuni fa. Su “Remember Cotton Club” gli amici e gli appassionati lo ricordano come il “dj col sorriso”, la Dj Reunion lo celebra con un post: «Quando una persona ci lascia, un pezzo del nostro cuore va via con lei. Possa il suo ricordo colmare questo vuoto. Rest in peace, Marco. Amico mio, suona la tua musica in cielo»
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