Botte e minacce alla ex incinta venticinquenne finisce in cella
PADOVA. Bottiglie di vetro scagliate contro la porta di casa, minacce, insulti, e botte. Schiaffi, morsi e calci sul pancione di una gravidanza giunta al settimo mese: è finito in carcere per stalking grazie a un’ordinanza di custodia cautelare un tunisino di 25 anni.
La vittima dei suoi atti di violenza era l’ex fidanzata, una padovana di due anni più giovane che da lui aspettava un figlio. I fatti sono iniziati a marzo: dopo alcuni episodi di violenza soprattutto verbale, il 31 l’uomo oltre alle pesanti minacce - le avrebbe detto «ti metto in carrozzina» e «brucio la casa» - è passato alle mani, aggredendo la donna, che già lo aveva allontanato, con schiaffi, morsi e calci nella pancia. Tre giorni dopo la ragazza ha presentato querela. Lui però non ha smesso di perseguitarla. La seguiva, la pedinava fino a casa dei genitori dove viveva e scagliava bottiglie di vetro contro il portone.
In una occasione ha scagliato delle bottiglie anche contro il tram dove lei era salita. E una sera la donna, inseguita dall’ex che l’aveva intercettata in centro, ha dovuto rifugiarsi nella portineria di palazzo Moroni dove ha chiesto aiuto agli agenti di polizia locale. Un’altra volta le ha strappato il telefono per portarglielo via, tanto che all’accusa di stalking e lesioni si è aggiunta anche quella per rapina. Diverse volte la ragazza ha dovuto rivolgersi al pronto soccorso per farsi medicare le ferite riportate a seguito delle botte subìte. Documenti che sono finiti a ingrossare il fascicolo a carico del tunisino, finito sulla scrivania del pubblico ministero Francesco Piccione.
IL magistrato nei giorni scorsi ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del venticinquenne, che nel frattempo era stato anche nel Cie di Torino per l’espulsione. Allontanatosi dal Centro, gli agenti di polizia della divisione anticrimine lo hanno individuato e arrestato in città. Ora il tunisino è in carcere. (e.l.)
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