Botti di San Silvestro, tra divieti e raccomandazioni

Fuochi proibiti ad Arzergrande, dove vigilerà lo stesso sindaco, e a Villa del Conte

ALBIGNASEGO. Niente botti per i festeggiamenti di Capodanno ad Arzergrande. «Perché ci si può divertire comunque» scrive sulla sua pagina Fb il sindaco di Arzergrande Filippo Lazzarin. Il primo cittadino non solo ha firmato l’ordinanza anti-botti valida per la serata di San Silvestro ma resterà in paese per verificare personalmente che le sue disposizioni vengano rispettate.

Qui, come in buona parte dei Comuni della provincia, il personale della municipale sarà a casa la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio. Nessuno quindi potrebbe sanzionare eventuali trasgressori dell’ordinanza che viene applicata quasi in copia nei comuni di Brugine e Pontelongo. Nessuno a parte il sindaco, autorità giudiziaria e di pubblica sicurezza, e in quanto tale autorizzato a elevare sanzioni che, nel caso specifico, vanno da 25 a 500 euro.

A Piove di Sacco e Polverara gli amministratori comunali invece si appellano al buonsenso dei cittadini. In vista dei festeggiamenti di Capodanno alcuni Comuni hanno pubblicato vademecum o consigli per utilizzare al meglio petardi e botti, , evitando così danni a persone e animali.

Albignasego, su sollecitazione della consigliera M5S Rossella Clai, ha inserito nel regolamento comunale un articolo in cui vengono disciplinate le distanze e i luoghi in cui è possibile scoppiare petardi o fuochi d’artificio. È vietato infatti farli scoppiare a meno di 200 metri da parchi pubblici, aree gioco per bambini e parchi per i cani, ma soprattutto in presenza di minori di 14 anni o persone con ridotta capacità di difesa nei luoghi aperti al pubblico dei centri abitati.

Lo stesso dicasi in presenza o in direzione di animali domestici, ma anche nell’area naturalistica dell’ex polveriera, in difesa della fauna selvatica. Per i trasgressori è prevista una multa di 50 euro.

Il Comune di Limena sulla propria pagina Fb ha pubblicato un avviso a prestare attenzione nell’esplodere fuochi pirotecnici e a ripulire le aree pubbliche dopo averli sparati. I sindaci di Cadoneghe e Vigodarzere hanno invece diramato un elenco di consigli su come utilizzarli al meglio, partendo dal principio che non esistono fuochi d’artificio sicuri: persino le stelline, bruciando a 300 gradi, possono causare scottature o incendio di tessuti.

L’accensione, per limitare incidenti e incendi, deve avvenire all’aperto, lontano da abitazioni, auto e da altre scatole contenenti fuochi d’artificio. Non vanno mai lanciati verso luoghi in cui ci sono persone o animali e quindi mai neppure dalle finestre o in zone buie e i bambini non devono essere lasciati soli con dei fuochi in mano.

A Cadoneghe vige l’articolo 40 del regolamento di Polizia urbana, che disciplina gli orari in cui si può “far rumore” e sancisce sanzioni comprese tra 80 e 500 euro ai trasgressori. Comuni come Rubano e Mestrino disciplinano il divieto di accensione di petardi con i regolamenti di polizia urbana.

Nessuna restrizione a Vigonza: si possono sparare i botti, ma con criterio. Per vietarli le opposizioini hanno presentato una mozione in Consigli: il divieto non è passato ma il sindaco Innocente Marangon ha invitato a non esagerare.

Botti permessi pure a Noventa Padovana, ma dalle 23 all’1.30 e durante il falò della Befana. Divieto di utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici invece a Villa del Conte, lo ha firmato il sindaco Renzo Nodari.

A San Giorgio delle Pertiche il vice sindaco Davide Scapin invita a un moderato uso di fuochi artificiali e petardi e ricorda che esiste già una norma sul disturbo della quiete pubblica.

(Martina Maniero

Cristina Salvato

e Giusy Andreoli)
 

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