Brasile: un veneto sul podio perché la musica è speranza

PADOVA. Ha diretto alcune fra le più prestigiose orchestre del mondo, si è esibito con musicisti di fama internazionale, ma l’esperienza che vedrà protagonista proprio oggi Mirko Schipilliti a San Paolo in Brasile, scriverà una pagina straordinaria della sua esperienza sul palco. Dirigerà l’Orchestra Sinfonica giovanile di Heliopolis dove suonano i ragazzi della seconda favela più grande della metropoli sudamericana. L’invito è arrivato dall’Istituto Baccarelli di San Paolo, istituzione che segue la formazione musicale dei giovani che si trovano in difficili condizioni sociali, strappandoli al degrado e alla miseria della favela. Schipilliti, 40 anni, veneziano d’origine e padovano d’adozione, medico di professione e direttore d’orchestra, critico musicale del nostro giornale, vanta un curriculum notevole: dopo il diploma con il massimo dei voti e lode (in direzione d’orchestra e pianoforte) al Conservatorio Marcello di Venezia, ha seguito numerosi master in tutta Europa e ha diretto l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra Regionale dei Conservatori del Veneto nelle Sette Canzoni di Malipiero al teatro Malibran-Venezia, I Concertisti della Fenice, l’Orchestra sinfonica di Porto Alegre in Brasile, la FMClassic Orchestra in Bulgaria..
Oggi, per la prima volta, dirigerà i ragazzi della favela di San Paolo: Heliopolis si inserisce nel solco del progetto socio-culturale del sistema delle orchestre giovanili già avviato in Venezuela dove è stato chiamato anche Claudio Abbado. Ora il privilegio tocca al giovane Schipilliti che ha già ricevuto un messaggio augurale da parte del governatore del Veneto Luca Zaia e da parte delle segreteria della Presidenza della Repubblica.
«Si tratta davvero di un privilegio per me» conferma il direttore, «questi ragazzi hanno una dedizione totale alla musica, ma soprattutto emerge in loro la gran voglia di emergere, un entusiasmo a cui non siamo abituati. In loro la spinta arriva dall’orgoglio di voler far bene, di riuscire, di dimostrare un risultato. Ho visto alcuni video di esibizioni di questa orchestra e sono davvero felicissimo di essere stato chiamato a dirigerla».
Tra l’altro, Schipilliti è i primo direttore italiano coinvolto nel progetto di San Paolo. «Ho condiviso da subito lo spirito del progetto» racconta «in un contesto come quello di Heliopolis la musica non è un semplice accessorio come spesso siamo abituati a considerarla. Diventa uno strumento di riscatto sociale, di incontro con l’altro, una scuola. Credo sarà molto formativa anche per me questa esperienza».
Il fatto di dirigere un’orchestra porta con sé un valore aggiunto a maggior ragione quando i suoi componenti hanno un bagaglio di vissuto difficile: «Quando si suona insieme è fondamentale il rapporto con gli altri. Non basta fare musica, bisogna saperla ascoltare» sottolinea Schipilliti, «è un modo per educare alla vita di relazione, al rispetto di chi ci cammina a fianco, insegna a ciascuno a trovare un proprio ruolo nel gruppo».
La genesi sociale dell’orchestra di Heliopolis non deve ingannare rispetto al suo livello professionale che è elevatissimo: l’attuale direttore è che Isaac Karabtchevsky, ex direttore principale alla Fenice, che è stato preceduto dal maestro Zubin Mehta. «Spero di dare a questi ragazzi che nella musica hanno trovato un veicolo di riscatto sociale un’occasione per dimostrare una volta in più tutto il loro talento e impegno» conclude Schipilliti, “ma sono certo che saranno loro a dare a me il regalo più grande».
Il programma del concerto che si terrà nell’auditorium del Museo di Arte di San Paolo, è dedicato alle sinfonie e ouverture di Beethoven. Schipilliti impegnerà la giovane orchestra anche in un omaggio a Rossini con una sinfonia da “La gazza ladra”.
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