La Casa di riposo Breda va all’asta
Ennesima perdita per la Fondazione benefica. Per l’avvio della procedura si attende l’ok della Soprintendenza

Se tutto andrà come previsto, tra 6 o 7 mesi la casa di riposo Breda andrà all’asta nell’ambito della procedura di liquidazione Breda promossa dal Mutuo Fondiario.
L’ennesimo bene di un patrimonio enorme, dissipato negli anni. Per avviare la procedura di vendita serve l’autorizzazione della Soprintendenza e su questo passaggio i tempi non sono certi. Infatti nell’ormai vetusto complesso di fabbricati che si trova a Ponte di Brenta in via in via dell’Ippodromo - con ingresso anche da via Chilesotti e visibile dalla trafficata via San Marco - ci sono dei beni tutelati.
Si tratta di due nuclei antichi del fabbricato stesso, il Quirinale e la Casa Rosa, entrambi chiusi da trent’anni e il busto di Vincenzo Stefano Breda, uno dei maggiori imprenditori italiani dell’Ottocento che ha lasciato quasi tutto il suo ingente patrimonio alla comunità padovana, attraverso un’apposita Fondazione (purtroppo da un certo momento in poi mal gestita) volta a finanziare due realizzazioni: un asilo e una casa di riposo.
Il Quirinale è formato da venti appartamenti singoli e Casa Rosa o Villa Rosa è una splendida costruzione che si nota passando proprio per via San Marco, tra l’Ikea e Ponte di Brenta.
Lunedì scorso c’è stato un sopralluogo del notaio Emanuela Carrucciu, delegato alla vendita della procedura esecutiva e custode giudiziario del bene. La rsa era gestita dall’istituto Configliachi che alcuni mesi fa, di fronte al complesso era diventato troppo fatiscente, ha deciso di lasciare; sono stati così trasferiti i 63 anziani (137 la capienza) che vi alloggiavano qui. Ora è rimasto parte dell’archivio e altri oggetti che verranno portati via a giorni.
In questi mesi che separano dall’asta, la vera preoccupazione è che non entri nessuno, visto che il complesso è accessibile da molti ingressi.
«La situazione è monitorata, stiamo procedendo alla raccolta delle autorizzazioni per la vendita. Speriamo che la Soprintendenza sia veloce nel rilascio delle autorizzazioni» sottolinea Carrucciu. Una perizia sul valore milionario del complesso c’è già, ma ora andrà rivista considerato che non c’è più l’Ipab all’interno e quindi i locali sono liberi.
Il complesso è molto vasto, ospitava un centinaio di anziani e l’area è circondata da un vasto giardino. Pare che le offerte non mancheranno da parte di altre di altri enti assistenziali che già si sarebbero fatti avanti.
L’area è strategica, poco distante anche dal nuovo ospedale della città. Il Configliachi aveva calcolato che per sistemare la rsa e aggiornare gli standard di sicurezza degli impianti, servivano circa 3 milioni di euro in tutto.
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