Bruciato con la benzina il magazzino di arredi

Danni per centinaia di migliaia di euro in un deposito di Luisa Mobili Srl Decine di pompieri all’opera per molte ore, trovata la tanica usata dal piromane
Di Nicola Cesaro
Casale PD, 19.03.2017 Incendio Italbrico. Nella foto: lo stabilimento incendiato
Casale PD, 19.03.2017 Incendio Italbrico. Nella foto: lo stabilimento incendiato

CASALE DI SCODOSIA. È servita tutta la notte e anche gran parte della giornata di ieri per spegnere il rogo che, a partire dalle 21 di sabato, ha devastato il deposito di un mobilificio. Un incendio di natura dolosa, confermata dal ritrovamento di una tanica di combustibile recuperata da vigili del fuoco e carabinieri all'interno della struttura andata a fuoco. Che si potesse trattare di un episodio voluto, d'altra parte, lo avevano capito subito i pompieri intervenuti in via Toscana 178: si sentiva puzza di benzina.

Il rogo. Ad andare a fuoco è stato uno dei magazzini della Luisa Mobili Srl, azienda che ha sede a Montagnana ma che nel territorio della Sculdascia dispone di numerosi depositi. Da oltre un anno il mobilificio ha affittato lo stabile nella zona industriale di Casale di Scodosia, un capannone che un tempo era sede della Italbrico, che produceva cornici e perline. La richiesta di intervento è giunta ai vigili del fuoco di Este alle 21.30, ma già dopo pochi minuti sono stati fatti intervenire pompieri da Padova, Abano Terme, Legnago e Rovigo. In tutto sono arrivati a Casale 8 mezzi antincendio e 28 operatori, impegnati a circoscrivere le fiamme che si erano estese su quasi 1.500 metri quadri di superficie. La presenza di materiale legnoso stipato nel magazzino e in parte verniciato, ha alimentato facilmente le fiamme, che hanno intaccato almeno due terzi del capannone. I vigili del fuoco hanno dovuto continuare la loro attività per tutta la giornata di ieri, per domare i focolai residui e per mettere in sicurezza lo stabile. Sul posto sono intervenuti anche gli uomini del Niat (Nucleo investigativo antincendio territoriale), i carabinieri della stazione di Casale di Scodosia e tecnici dell'Arpav, chiamati a verificare la presenza di inquinanti nell'aria, diffusi dalla combustione di vernici. L'ipotesi che il rogo potesse essere doloso, avanzata inizialmente per via della puzza di benzina che si respirava dentro al capannone, è stata confermata dal ritrovamento di un tanica che conteneva carburante. Il danno, coperto da assicurazione, non è ancora stato quantificato: il materiale stipato all'interno del magazzino e l'inagibilità di almeno due terzi della struttura, faranno sicuramente salire il conto a diverse centinaia di migliaia di euro.

I sospetti. Le indagini di Niat e carabinieri non possono escludere alcuna pista. Dallo sgambetto architettato da qualche azienda concorrente al tentativo di intimidazione. D'altro canto, Luisa Mobili è una delle realtà più in salute del distretto del legno e le "invidie" in casi come questi possono costare care. I proprietari del mobilificio hanno già fornito ai carabinieri elementi su cui indirizzare le indagini, che tuttavia restano riservate. Le forze dell'ordine stanno anche valutando ruoli e comportamenti di tutti i dipendenti dell'azienda: purtroppo la storia recente - il caso della Nek a Monselice lo conferma - ha insegnato che episodi come questi possono essere ricondotti anche a ritorsioni personali, conseguenze di tensioni tra dipendenti e datori di lavoro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova