Brugnaro e l'area metropolitana fino alle Dolomiti

Al festival della politica di Mestre il sindaco di Venezia allarga assai i confini della futuribile "PaTreVe"
Giovedi 10 settembre Piazzetta Pellicani , LUIGI BRUGNARO . NICOLA PELLICANI, GIOVANNI MANILDO E LUCA ROMANO
Giovedi 10 settembre Piazzetta Pellicani , LUIGI BRUGNARO . NICOLA PELLICANI, GIOVANNI MANILDO E LUCA ROMANO

MESTRE. «Non abbiamo intenzione di scaricare i debiti di Venezia sugli altri Comuni». Lo ha ripetuto per ben due volte il sindaco metropolitano Luigi Brugnaro, ospite giovedì sera al Festival della Politica, assieme al primo cittadino di Treviso Giovanni Manildo, al fianco di Nicola Pellicani, con Luca Romano nel ruolo di coordinatore. «Già quando si parlava di Città metropolitana all’epoca di Gianni de Michelis», ha esordito Brugnaro «il tema era la Patreve: voglio vedere la Città metropolitana come una speranza in costruzione. Oggi partiamo con 44 comuni, ma dobbiamo cercare di agganciare le specialità di Venezia, che è acqua, il suo bacino idrico, dalla montagna sino da noi. Gestire l’acqua significa quindi andare oltre Treviso e Padova e includere Rovigo, Vicenza, Belluno e Pordenone».

Città Metropolitana, dunque, allargata e per macro aree. Brugnaro esemplifica: «Bisogna arrivare in ciclabile a Punta Sabbioni, le terme di Padova sono le terme veneziane, bisogna dire ai giapponesi che da Venezia si può andare a sciare sulle montagne di Venezia che sono le Dolomiti».

Giovedi 10 settembre Piazzetta Pellicani , LUIGI BRUGNARO . NICOLA PELLICANI, GIOVANNI MANILDO E LUCA ROMANO
Giovedi 10 settembre Piazzetta Pellicani , LUIGI BRUGNARO . NICOLA PELLICANI, GIOVANNI MANILDO E LUCA ROMANO

Prima di entrare nel vivo un esordio spumeggiante e simpatico siparietto con il segretario della Fondazione Pellicani. «Ho detto che questo Festival era bello se si poteva allargare a persone e tagli diversi. Il prossimo anno oltre al Festival mi piacerebbe ci fosse una settimana allargata, aperta ad altre associazioni in altri luoghi, idee diverse. Non si può sentire in questa città solo ciò che si è abituati a sentire». «Mi va benissimo» ha ribattuto Pellicani, «purché non sia un contro festival. Il nostro non è il festival del “pensiero unico”, vieni ad ascoltare, non ci sono solo comunisti, sdogano io questo termine».

Tornando al merito delle questioni Brugnaro ha parlato delle «condizioni disastrose» i cui versano le casse del Comune, il miliardo e 250 mila euro in meno della Legge speciale, dei «regalini» della precedente amministrazione. Ad ascoltarlo anche i membri del comitato contro la Vallenari bis, con tanto di mascherine contro lo smog. Tutti d’accordo sul fatto che il sindaco della Città metropolitana debba essere eletto da cittadini, che la legge è costruita male e che lo statuto dovrà cambiare molte cose.

Sulla stessa lunghezza d’onda Manildo. «È stato un errore delimitare la Città metropolitana all’interno dei confini della provincia. Noi sindaci del Trevigiano cerchiamo di parlarci e mettere assieme funzioni e questo vorrei avvenisse anche con Venezia, città d’acqua: Treviso ha molti fiumi che portano in laguna acqua dolce, quando ero studente dicevo che venivo da Treviso, near Venice: è importante che la terraferma porti vantaggi a tutti e credo che la città metropolitana non sia un meccanismo per spalmare il debito ma farci diventare competitivi».

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